Lettera aperta a Massimo Seri (di Hadar Omiccioli)

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Caro Massimo,

nel tuo intervento mi hai accusato di bassezze e scorrettezze. Eppure io ti dico che a parti invertite avrei fatto i salti mortali per venire a un incontro organizzato da te, di cui avessi ricevuto un invito. Non c’è la controprova. Non ci sono dibattiti a cui tu mi abbia invitato per farmi dire come lo penso su alcuni argomenti, né con una lettera riservata, né attraverso la stampa, né attraverso face book. Hai altri impegni, va bene. Ti ho detto che se verrà uno della tua coalizione gli riserveremo lo stesso diritto di parola che spetta al candidato sindaco. E’ in realtà una rarità che una forza politica sia chiamata dagli avversari a dire la propria su una certa questione. Se vuoi è il riconoscimento massimo che le si possa fare. Non una bassezza.

E’ chiaro quella che ti lancio su Aset e Ospedale è una sfida. E la mia sfida è questa: sentirti dire parole chiare che diano una sicurezza alla città su due questioni fondamentali che condizioneranno la vita dei fanesi. Anche nel tuo ultimo comunicato stampa trovo più arzigogoli che indicazioni: “Vogliamo rilanciare il ruolo di Aset anche in collaborazione con i comuni soci, attuando interventi strutturali in sinergia, il tutto nell’ottica di garantire benefici e risparmi alle famiglie”. Sono d’accordo con il coinvolgimento degli altri comuni. Ma questo vuol dire che mai permetterai che Aset entri in una società mista pubblico-privata come Marche Multiservizi? E quale futuro vuoi dare ad Aset: di società per azioni o di azienda speciale? E ancora ti chiedo, perché rinviare a dopo le elezioni il momento in cui mettere dei paletti sull’ospedale, quando il nostro presidio sanitario da anni, sta morendo per asfissia? Servono subito parole chiare e forti. Chiare e forti, sia chiaro, non banali. Sono d’accordo che una politica sanitaria richiede accortezza e passi ponderati. Ma i tuoi cinque anni di silenzi davanti al progetto di nuovo ospedale unico presentato da Mezzolani senza una copertura finanziaria, né un piano di integrazione valido pesano. Posso chiederti per esempio di smentire una volta per tutte Mezzolani? Posso sentirti dire che se sarai sindaco il project financing per la costruzione di un nuovo ospedale sarà per te inaccettabile e ti opporrai con tutte le tue forze? O ci sono troppi equilibri interni che devi rispettare per dire queste semplici cose?

Ti propongo perciò quattro impegni da controfirmare insieme. Prendili per quello che sono: non una mossa elettorale, ma una garanzia per il futuro da dare alla nostra cittadinanza che, a prescindere dall’esito del voto, saprà di essere difesa in alcuni diritti fondamentali.

  –   Ci impegniamo a dichiarare irricevibile qualsiasi progetto di ospedale unico che preveda come forma di finanziamento il project financing

–    Ci impegniamo a difendere l’ospedale Santa Croce in un’ottica di integrazione funzionale con l’ospedale San Salvatore di Pesaro dando attenzione sia al territorio cittadino, sia all’entroterra

–   Ci impegniamo a proseguire il progetto di fusione delle due società Aset, a mantenere la nuova società in mano interamente pubblica e a intraprendere il percorso che porti Aset ad essere “azienda speciale”

–    Ci impegniamo a mantenere in mano interamente pubblica la gestione del servizio idrico.

  Spero comunque che tu possa rimandare quei tuoi impegni di un paio di giorni e di vederti su quella sedia accanto a me. Con stima

 Hadar Omiccioli

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