Referendum, appello per il voto della Diocesi di Fano

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APPELLO PER IL VOTO AL REFERENDUM DEL 17 APRILE 2016

Il primo elemento da sottolineare è la necessità che tutti noi partecipiamo al referendum popolare del 17 aprile in tema di trivellazioni in mare per l’estrazione di gas e petrolio entro le 12 miglia dalla costa. La partecipazione è infatti il modo concreto per dimostrare che “questa cosa ci riguarda”, come ci riguarda tutto ciò che è legato alla “cura della casa comune”, come Papa Francesco definisce la terra in cui viviamo nell’enciclica “Laudato Si’”. Quindi il nostro primo dovere come cristiani è quello di partecipare ad attività e iniziative, a maggior ragione se sono consultazioni referendarie ufficiali, che comportano decisioni sul futuro delle risorse naturali di “nostra madre terra”.

Anche i Vescovi italiani hanno invitato a “confrontarsi anche sulla questione ambientale e, in particolare, sulla tematica delle trivelle, concordando circa l’importanza che essa sia dibattuta nelle comunità per favorirne una soluzione appropriata alla luce dell’enciclica Laudato sì di Papa Francesco”.

Infatti al di là dello specifico quesito referendario (che chiede di interrompere l’estrazione di gas o petrolio da parte delle piattaforme petrolifere e di gas che attualmente si trovano entro le 12 miglia dalla costa, alla scadenza della concessione) la partecipazione delle persone al referendum può rappresentare un forte segnale politico affinché le scelte economiche ed energetiche nel nostro paese cambino direzione, indirizzandosi verso l’era delle energie rinnovabili e con esse verso stili di vita, modelli produttivi e di consumo più improntati al risparmio ed all’efficienza energetica e alla sobrietà, nel rispetto degli obiettivi di COP 21 e nello spirito dell’enciclica Laudato Sì’.

E’ un tema delicato e controverso, in cui lo stesso Papa Francesco dice: “Quando si pongono tali questioni, alcuni reagiscono accusando gli altri di pretendere di fermare irrazionalmente il progresso e lo sviluppo umano. Ma dobbiamo convincerci che rallentare un determinato ritmo di produzione e di consumo può dare luogo a un’altra modalità di progresso e di sviluppo. Gli sforzi per un uso sostenibile delle risorse naturali non sono una spesa inutile, bensì un investimento che potrà offrire altri benefici economici a medio termine.” (L.S. n. 191)

Molti oggi affrontano tale questione più come una “irrinunciabile necessità economica” che come un’utile ed opportuna occasione per iniziare a ragionare su come assicurare un pianeta migliore da lasciare ai nostri figli. Proprio per questo Papa Francesco ci dice: “Bisogna sempre ricordare che «la protezione ambientale non può essere assicurata solo sulla base del calcolo finanziario di costi e benefici. L’ambiente è uno di quei beni che i meccanismi del mercato non sono in grado di difendere o di promuovere adeguatamente» Ancora una volta, conviene evitare una concezione magica del mercato, che tende a pensare che i problemi si risolvano solo con la crescita dei profitti delle imprese o degli individui. È realistico aspettarsi che chi è ossessionato dalla massimizzazione dei profitti si fermi a pensare agli effetti ambientali che lascerà alle prossime generazioni? All’interno dello schema della rendita non c’è posto per pensare ai ritmi della natura, ai suoi tempi di degradazione e di rigenerazione, e alla complessità degli ecosistemi che possono essere gravemente alterati dall’intervento umano.” (L.S. n. 190)

Come conseguenza di ciò si rinnova l’invito a partecipare alla consultazione referendaria del 17 aprile, a votare in coerenza con quanto enunciato, ma soprattutto a modificare gli stili di vita di ciascuno di noi contribuendo, a partire da subito, ad avere più cura dei nostri territori, e del nostro mare, a moderare i consumi e puntare sul riciclo e riutilizzo dei materiali, ad avere più attenzione verso le inequità create da questo modello di sviluppo, ricordandoci che “tutto è in relazione, e che la cura autentica della nostra stessa vita e delle nostre relazioni con la natura è inseparabile dalla fraternità, dalla giustizia e dalla fedeltà nei confronti degli altri. (L.S. n. 70)

Ufficio pastorale per i problemi sociali e il lavoro, giustizia, pace e custodia del creato

                                                                                    della diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola

                Commissione Diocesana per i problemi sociali e il lavoro, giustizia, pace e custodia del creato

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