PESARO – “A quanto pare, la Provincia di Pesaro e Urbino, dopo tanti proclami sulla correttezza dei propri bilanci, è riuscita a guadagnarsi la maglia nera per il grado di indebitamento raggiunto in questi anni.” A dirlo è Andrea Cecconi, deputato pesarese. “Allo sforamento del patto di stabilità degli anni 2012 e 2013 si aggiunge quello relativo al 2015, con le relative, pesantissime sanzioni.”
“Ciò che desta sconcerto, però, – prosegue Cecconi – è l’atteggiamento assolutorio tenuto da Tagliolini e dai suoi. Mentre l’ente e i suoi cittadini subiscono le pesantissime sanzioni imposte dalla Corte dei Conti per lo sforamento del 2012 e del 2013, il Presidente della Provincia, infatti, si affretta a dire che per il 2015 lo sforamento verrà annullato perché è un problema diffuso a livello nazionale e dovuto ad un tardivo adeguamento del Governo alla riforma Del Rio.”
Sul tema, Cecconi, specifica: “Quando si dirà che la riforma Del Rio è del 2014 e che con gli sforamenti del 2012 e del 2013 non ha nulla a che spartire? L’Ente provinciale si trova oggi a dover subire le conseguenze economiche della gestione disastrosa della Giunta Ricci, perdendo preziose risorse che avrebbero dovuto essere impiegate per la fornitura di servizi essenziali alla cittadinanza. Basti pensare alla situazione in cui versano le scuole, di cui il Santa Marta è solo capofila di una serie di strutture pericolanti e bisognose di manutenzione, o ai servizi sociali, sempre più soggetti a tagli massicci, lasciando le famiglie dei disabili abbandonate a loro stesse e alle sfide quotidiane che la disabilità pone loro.”
“Eppure già un anno fa si sapeva delle pesantissime sanzioni erogate dalla Corte dei Conti, che avrebbero investito l’ente a partire dal 2016 ma nessuno si è premurato di modulare la gestione delle risorse pubbliche in vista di ciò.”
“E invece, -incalza – per colpa dell’inettitudine della classe dirigente, si sta svendendo l’edificio dell’ex Bramante alla metà del suo valore, quando invece, se non si fosse sforato il patto, la struttura sarebbe ancora di proprietà dei cittadini. Tagliolini vuole forse addossare la colpa al Governo anche per questo? La Provincia da anni intacca il patrimonio dei cittadini per fronteggiare alle negligenze degli amministratori e tutto ciò che si fa è addossare le colpe a Roma?”
“La situazione economica in cui versa la Provincia è, purtroppo, disastrosa – aggiunge Cecconi – e le conseguenze ricadono sui dipendenti tanto che via Gramsci fa sapere, a mezzo stampa, che 20 dipendenti verranno dislocati ad Ancona, senza che sia stato loro comunicato alcunché. Come se non bastasse, a questi lavoratori non sarà riconosciuta alcuna indennità per le spese di trasporto aggiuntive, che saranno tutte a carico loro. Nessuno si è neppure premurato di informarli che dal primo aprile dovranno andare a lavorare ad Ancona, nonostante ai tempi fossero stati rassicurati che ciò non sarebbe avvenuto, scoraggiandoli dal chiedere la mobilità presso altri uffici pubblici locali.”
Il penta stellato, poi, spiega. “La perdita di professionalità anche di lungo corso nel tessuto provinciale, in settori strategici come quello del Sociale, non può che essere visto come un danno alla comunità, che si vede sottratta quelle competenze e quelle risorse umane che per anni hanno contribuito al mantenimento di un rapporto con la comunità. Tutto ciò senza che venisse fatta luce sulle modalità con cui sono stati selezionati questi 20 ‘sventurati’. Perché, in effetti, di ciò si tratta. Dei 540 dipendenti della Provincia, solo 20 verranno dislocati, mentre ve ne saranno circa 270 che rimarranno a lavorare nel territorio provinciale, pur passando alle dipendenze della Regione. “
Risulta legittimo farsi una domanda: “Fino a quando questa amministrazione coprirà con scuse campate per aria i propri errori e quelli di chi l’ha preceduta?”.