PESARO – “Le cronache recenti dovrebbero porre all’attenzione della politica l’allarme che noi della Cgil denunciamo da diverso tempo e cioè la carenza di mezzi 118 nel nostro territorio provinciale.
L’attenzione, tuttavia, si è concentrata soprattutto su questioni come ospedali di comunità, lungodegenza o cure intermedie, punti di primo intervento e guardie mediche.
Tutti argomenti di cui è giusto e doveroso discutere ma ci si è dimenticati che la riforma che il governo regionale vuole applicare si fonda su due filoni principali uno dei quali è proprio l’emergenza 118 che dovrebbe sopperire a quanto viene riorganizzato a livello di ospedali.
Non è facile per chi non conosce l’attuale organizzazione entrare nei numeri riportati nelle tabelle allegate alle determine come ad esempio nella determina “natalizia” n. 915, ma di fatto anche rimanendo ai numeri indicati dai tecnici della regione, la realtà dei fatti non corrisponde ai numeri.
Se il punto di partenza è sempre la famosa “determina 735 del 2013” e successive modifiche dovute alle decisioni della quarta commissione del Consiglio regionale, abbiamo una tabella che indica come in base alla conformazione del territorio provinciale e della popolazione residente, nella nostra provincia dovrebbero essere assegnate 9 ambulanze che dovrebbero coprire un turno di 24 ore, in più dovrebbe esservene un’altra per svolgere un turno di 12 ore con un equipaggio composto da medico, infermiere e autista soccorritore. A queste 10 ambulanze si dovrebbero aggiungere altre 5 ambulanze con turno sulle 24 ore, più una ulteriore ambulanza con turno sulle 12 ore e con un equipaggio composto da solo infermiere e autista soccorritore. A queste ambulanze (16 unità) dovrebbero poi aggiungersi altre 6 ambulanze con equipaggi composto da volontari.
Dove sono queste ambulanze? Dov’è il personale che deve lavorarci? Perché nella determina 915 e solo per la nostra provincia, sono conteggiate le ambulanze di Marche Nord che sono invece principalmente utilizzate per i trasporti urgenti tra ospedali?
Queste denunce la Cgil le ha fatte pubblicamente diverse volte invitando ad un confronto i sindaci di Fano e Pesaro ed è stato chiesto un incontro al Presidente della Regione, con delega alla sanità, ma ad oggi nessun incontro con i sindacati della provincia di Pesaro Urbino. è stato previsto o convocato.
Pertanto riteniamo che gli amministratori dei Comuni della nostra provincia, di maggioranza e di opposizione, dovrebbero focalizzare la loro attenzione anche su questo importante aspetto del sistema sanitario regionale, sul quale la nostra organizzazione vorrebbe aprire un ampio confronto pubblico anche allo scopo di far emergere le incongruenze tra quanto previsto “sulla carta” e quanto effettivamente realizzato”.
Pesaro, 20 gennaio 2016
Cgil e Funzione Pubblica Cgil Pesaro Urbino