ANCONA – Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli incontrerà domani il ministro della Salute Beatrice Lorenzin per l’apertura del tavolo tecnico sulle assunzioni nel settore. Un primo risultato del percorso di riforma avviato con una serie di delibere relative alla chiusura dei punti nascita e della trasformazione di 13 piccoli ospedali in Ospedali di Comunità. “A febbraio – ha spiegato il governatore a margine della seduta del Consiglio regionale – dovremo presentare la riforma e i nuovi fabbisogni di personale. Grazie alle norme della Legge di Stabilità, potremo avere una dotazione di personale superiore al 100% del turn over, ma per farlo è necessario indicare il nuovo assetto sanitario regionale”. Ieri la quarta Commissione (Sanità) ha espresso parere favorevole alla delibera sugli Ospedali di Comunità, tra le proteste di piazza sostenute direttamente dai sindaci interessati.
Proteste che proseguiranno: oggi i primi cittadini dell’entroterra pesarese si sono incatenati nell’ospedale di Sassocorvaro, annunciando l’intenzione di occuparlo a oltranza. Per Ceriscioli però, la Commissione, che a maggioranza ha bocciato le proposte di rinvio e ha introdotto alcune prescrizioni, ha operato bene, varando ”un percorso che accompagna il cambiamento, invece di negarlo, perché la sanità del passato non ci potrà più essere”. Ma – ha aggiunto – la seduta della Commissione è stata anche ”l’occasione per capire come si sta costruendo la nuova struttura della sanità marchigiana, in particolare la rete dell’emergenza potrà contare sul 30% in più di mezzi e personale rispetto alle indicazioni di legge”. Rispondendo indirettamente alle richieste dei sindaci, il presidente ha sottolineato che ”l’assistenza del 118 h24 già esiste e temporaneamente l’assistenza notturna sarà garantita da più medici”.
L’altro argomento ”caldo” è quello dei punti nascita che – ha ribadito – ”è un tema nazionale , mentre le relative delibere, mai attuate risalgono ad anni fa. Sono previsti tetti di mille parti l’anno e di 700 per i punti nascita nelle aree interne”. Numeri molto lontani da quelli dei tre nosocomi che vedranno chiudere i punti nascita a fine gennaio: Osimo, San Severino Marche e Fabriano. Massima apertura ai sindaci ”se fanno proposte e non solo proteste alla ricerca di facili consensi, perché è impossibile tornare ai vecchi ospedali di una volta”. Per questo – ha detto ancora – è impossibile accogliere la richiesta dei primi cittadini della Area Vasta 1 che hanno chiesto di cancellare tutta una serie di atti e di fatto l’intera riforma sanitaria. ”Si vuole tornare agli ospedali di polo, che sono contro la legge. Come presidente della Regione, capisco che è difficile far passare delle riforme impopolari, ma necessarie per rimettere in piedi il sistema. Ma se un amministratore fa una proposta deve rimanere all’interno del quadro normativo esistente”. Ceriscioli ribadirà questo concetto alla Conferenza dei sindaci di Av1, che incontrerà sabato. E sul tavolo tecnico con il Ministero sulle assunzioni, fa presente che l’aumento della dotazione organica ”garantirà i servizi e l’abbattimento delle liste di attesa”.
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