FANO – E’ sempre più preoccupante il fenomeno di abbandono dei rifiuti attorno ai cassonetti della raccolta differenziata. Domenica 27 aprile al Lido, complice probabilmente anche la manifestazione del Quad Show, l’isola ecologica nei pressi della rotatoria era sommersa dai rifiuti (vedasi foto 1). Quindi si spera che ampliamento della raccolta domiciliare integrata, che è iniziata con la sostituzione dei cassonetti da lunedì scorso anche nella fascia costiera, disincentivi la migrazione di rifiuti da altri quartieri e stimoli la raccolta differenziata. Ma il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti è una brutta cartolina che Fano offre ai turisti non solo nella zona mare (foto 2), ma anche nel resto della città (foto 3). Non c’è isola ecologica in cui non si trovino quotidianamente tre/quattro sacchetti lasciati in terra, e queste sono le situazioni migliori. In altri casi si formano cumuli di immondizia, con ogni tipo di rifiuto: dagli imballaggi alle macerie, dagli elettrodomestici ai mobili. Non tutti evidentemente hanno capito che la raccolta differenziata è un dovere e non una scelta, e che l’abbandono di rifiuti è punibile con sanzioni pecuniarie. Quindi si deve agire con convinzione su questi due fronti se si vuole scongiurare l’aumento del degrado urbano. L’Aset deve avviare delle campagne di informazione più efficaci e al contempo i servizi di vigilanza devono fare più controlli e più multe. E se questo non bastasse occorre prendere in considerazione l’ipotesi di installare in qualche punto critico delle telecamere, come è già stato fatto in altri comuni.
La Lupus in Fabula
Il V. presidente
Claudio Orazi
Io sono per una città pulita ma devo dire che Aset non funziona molto bene. Perché non si mettono dei cassonetti per i rifiuti organici come ad esempio a Pesaro? Come faccio a tenere le lische e avanzi di pesce in casa per 4 giorni? Specialmente se uno vive in un appartamento piccolo senza balcone.
Sono molto d’accordo con Max.
Bisognerebbe mettere anche i bidoni dell’organico nelle isole ecologiche, e secondo me anche mantenere quelli dell’indifferenziato… perché io divido carta, plastica, vetro, alluminio…. ma ci sono cose che vanno buttate per forza nell’indifferenziato, e lo vengono a ritirare 1 sola volta a settimana… io ho la casa sommersa di bidoni e bidoncini per dividere tutto, ma comunque qualcosa nell’indifferenziato ci va… quindi secondo me se le isole ecologiche fossero meglio organizzate, e fossero di più (e magari non lungo le strade trafficate… su via iv novembre ce ne sono un paio proprio sul ciglio della strada, in cui per buttare via un bidone si rischia di essere acciuffati dal tram in corsa!!) secondo me le cose andrebbero meglio.
Esatto! è necessario sensibilizzare le persone porta a porta , con una campagna di sensibilizzazione che non deve partire solamente da denunce sul giornale, ma meglio per “contaminazione” dal vivo dei cittadini. Non solo ASET, ma le amministrazioni e le associazioni ambientaliste o comunque volontari. ASET divrebbe essere tra quelle entità da sensibilizzare, date le risposte di certi dirigenti e ovviamente a ruota i propri impiegati operatori ecologici vista i comportamenti la carente attenzione nel ritiro dei rifiuti. Non sta a me dire cosa significhi essere operatore ecologico ed i comportamenti da adottare, certo potrebbero dirlo i dirigenti ASET, ma guarda un pò sembra che tutto interessi loro mettere nel container fuorchè l’educazione dei prorpi impiegati ed utenti.