MARCHE – “Bene Comune riprende i temi sollevati qualche giorno fa dal Forum provinciale dei Beni Comuni condividendo l’impostazione di tale movimento contraria a spostare a livello superiore, quello regionale, le responsabilità e competenze dei territori sul tema dei rifiuti ora previste in ambito provinciale.
Il documento, che i sindaci sono chiamati ad approvare, prefigura infatti la necessità di modificare l’attuale assetto normativo al fine di consentire liberamente gli spostamenti dei rifiuti urbani a livello regionale e dichiara non più necessario conseguire l’autosufficienza di smaltimento a livello provinciale.
Ogni comunità – secondo Bene Comune – deve essere responsabile dei rifiuti che produce e farsi carico di tutte le fasi della loro lavorazione: dalla raccolta, al loro trattamento, ed al loro smaltimento.
Un’ottica diversa ci richiama alla mente certe immagini di spazzatura lasciata sulla strada che per essere smaltita doveva essere trasferita in altre regioni o addirittura all’estero.
E siccome in provincia di Pesaro ci sono 3 discariche (Pesaro, Urbino, Fano), con discreta vita residua e capacità recentemente aumentata, con tale modifica riceveremo i rifiuti da tutta la regione per smaltirli nelle nostre discariche. La modifica normativa è pertanto funzionale a questo progetto ed alla installazione di un inceneritore a servizio di tutta la Regione. Noi siamo contrari all’una ed all’altra ipotesi.
Va sottolineato che il progetto delinea una modifica normativa in contrasto con quella comunitaria (direttiva 2008/98/CE art. 16) e nazionale (D. Lgs 152/2006 art. 182) che prevedono, entrambe, principi di autosufficienza dei territori per lo smaltimento dei rifiuti urbani in impianti vicini ai luoghi di produzione o raccolta al fine di ridurre la movimentazione dei rifiuti stessi.
Respingiamo pertanto il progetto di una sola ATA regionale e chiediamo il mantenimento della gestione in ambito provinciale.
Vogliamo garantire i principi di autosufficienza degli ambiti, di riduzione della movimentazione dei rifiuti e mantenere i processi decisionali alle comunità responsabili della loro produzione”.
BENE COMUNE