Lettera aperta dei genitori dei ragazzi del grizzly

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FANO – “Sabato sera alcune/i di noi erano già all’iniziativa sull’editoria, altre/i appena saputo ciò che stava accadendo hanno abbandonato cene con amici o divani di casa propria per andare a capire cosa stesse succedendo al Grizzly. La situazione era decisamente surreale: gente che sedeva ai tre tavoli preparati per la cena sociale a sostegno dell’editoria indipendente, almeno 30 persone in divisa che tentavano di entrare e le ragazze e i ragazzi in piedi davanti alla porta dello spazio che hanno risistemato un anno fa. Ad alcune/i di noi appena hanno provato a chiedere cosa stesse accadendo sono stati chiesti i documenti (atto legittimo per carità, ma altrettanto intimidatorio). Ci siamo confrontati per quasi tre ore con quei pochi carabinieri e poliziotti disponibili ed aperti al dialogo e ora abbiamo pensato di farlo con la città. Il Grizzly nell’immaginario collettivo di una parte dei Fanesi rappresenta uno spazio illegale, di sballo, in cui “chissà cosa combinano lì dentro?!”. Bene, vi chiediamo di abbandonare per un attimo stereotipi e pregiudizi e fare uno sforzo per comprendere la realtà dei fatti. Intanto provate a chiedervi perché, se il Grizzly è così “pericoloso”, permettiamo che i nostri figli lo frequentino e soprattutto perché ci sentiamo sicuri se vivono quello spazio piuttosto che frequentarne altri! Proviamo a spiegarlo. Il Grizzly è uno spazio illegale: è vero, ogni spazio occupato è illegale. Ci chiediamo però perché tutta la città non abbia detto una parola (a parte il comitato per il Parco) e le forze dell’ordine non abbiano mai fatto controlli quando quello stesso spazio pubblico è stato occupato, altrettanto illegalmente e per anni, da altre associazioni in modo privato senza investire una lira per migliorarlo. Ora questo spazio è stato ripulito, sistemato, aperto e…riconsegnato alla città! Al Grizzly i ragazzi e le ragazze “si sballano”: non è vero, i luoghi di sballo e spaccio sono altri e sono perfettamente tollerati. Al Lido ogni anno ci sono minorenni che vanno in coma etilico (quest’estate un ragazzino di appena 13 anni) e basta spostarsi dal viale della passeggiata alla spiaggia per vedere in che condizioni si trovano ragazzine e ragazzini a cui viene venduto legalmente alcool sotto forma di shortini. Vogliamo parlare delle discoteche? Al consumo di alcool indiscriminato si somma il rischio di pasticche, cocaina e quant’altro… Diciamolo: lo sballo è tollerato e molto poco controllato perché rende bene! I nostri ragazzi e le nostre ragazze non sono mai andati in coma etilico al Grizzly e non tornano strafatti il sabato sera o la domenica mattina. Questo, a nostro avviso, già basterebbe a renderlo un luogo sicuro rispetto ad altri. Ma la cosa interessante che questo non avviene perché qualcuno controlla…sono i ragazzi a prendere consapevolezza delle sostanze e del fatto che ci sono cose migliori da fare nella vita! Non solo, in quello spazio, chi ha più esperienza si preoccupa di chi ne ha meno, si sente responsabile, non abbandonerebbe mai qualcuno in difficoltà (difficile dire altrettanto per discoteche, rave, festini che proliferano ovunque…dove il controllo, quando serve, non c’è mai!) Al Grizzly “chissà cosa fanno lì dentro?!” Lì dentro si cresce insieme: ci si confronta, s’impara facendo,… E’ anche in spazi come questo che la tanto sbandierata “cittadinanza attiva” si riempe di contenuti e non rimane sulla carta, dove ragazzi e ragazze scoprono che possono partecipare alla creazione del bene comune senza che le proprie modalità vengano imbrigliate e svilite da regolamenti che ormai, da anni, affondano ogni tentativo di partecipazione reale e dal basso. Lì si difendono gli sfrattati delle case popolari, si aiutano i produttori locali, si creano relazioni che, ad esempio, rendono possibile il fatto che dopo anni, a Fano, si sia ricostituito un comitato studentesco, ci si confronta con persone provenienti da Paesi diversi, si difendono i valori della Costituzione come l’antifascismo, si organizzano eventi culturali, s’informa la cittadinanza su progetti scellerati come quello delle trivellazioni dell’Adriatico…insomma, si fa Politica! E la si fa nel modo più bello: con passione e gratuità. Nessuno lì guadagna un soldo per quello che fa, anzi…sono le ragazze ed i ragazzi ad autofinanziare le decine di iniziative! E’ per queste ragioni che sabato eravamo al Grizzly coi nostri figli e le nostre figlie e vi assicuriamo che difenderemo anche in futuro quello spazio perché non siamo disponibili a barattare la passione che vediamo oggi negli occhi dei nostri ragazzi per “delicati equilibri politici” di questa o altre amministrazioni. Ci rendiamo disponibili sin da ora a confrontarci con chi chiunque voglia farlo in modo serio ed aperto al dialogo (amministratori compresi) ma non risponderemo a provocazioni di nessun tipo da parte di stampa e forze politiche”.

I genitori del Grizzly

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