PESARO – Dalla fine di maggio ad oggi sono ben diciotto in Italia gli impianti di raccolta differenziata andati a fuoco (tra di essi quello di Tolentino).
Questi roghi sono tutt’altro che spontanei e in quattro casi sono stati visti in azione gruppi di delinquenti armati di taniche di benzina.
E’ in atto una vera e propria strategia volta al controllo totale della gestione dei rifiuti, che rappresentano un affare di miliardi di euro: all’interno di questa strategia acquista un senso dar fuoco agli impianti di raccolta differenziata, che tolgono materia prima alle discariche e agli inceneritori, con cui fanno affari politici corrotti e i gruppi delinquenziali a loro contigui.
Pur essendo gli inceneritori non solo molto costosi, ma anche molto pericolosi per la salute dei cittadini, il decreto cosiddetto “Sblocca Italia” varato dal governo antipopolare di Renzi impone a diverse Regioni, tra cui le Marche, la costruzione di dodici nuovi inceneritori. Come mai questa volta non vale la solfa “Ce lo chiede l’Europa”, visto che il 2 luglio 2014 la Commissione Europea raccomandava la promozione del riciclaggio e l’abbandono di pratiche quali quelle dell’incenerimento dei rifiuti?
Chiediamo ai cittadini del nostro territorio di impegnarsi sempre più in prima persona nella raccolta differenziata dei rifiuti e a dare sempre meno credito a questo governo, che appare come la lunga mano dei peggiori affaristi.
Partito Comunista d’Italia – Federazione di Pesaro Urbino