FANO – Recentemente la Sen. Camilla Fabbri (PD), in un’ interrogazione parlamentare, si è interessata al piano d’investimenti ferroviari per il Centro e il Sud Italia . “Il trasporto ferroviario, riferisce la Sen. Fabbri nella sua interrogazione, rappresenta, con la rete autostradale , il sistema di circolazione della nostra penisola e sottolinea il fatto che chi, per spostarsi, sceglie il treno contribuisce all’abbattimento delle emissioni dei gas di scarico. Il trasporto su rotaia è anche uno dei primi biglietti da visita di una Paese civile; una situazione ferroviaria non ottimale (od inesistente) è un forte deterrente anche allo sviluppo del turismo con tutte le conseguenze che ne derivano, in particolar modo con impatto negativo sul lavoro e sui mancati introiti.
I turisti che vengono in Italia non viaggiano solo con i treni ad alta velocità, ma utilizzano anche i collegamenti periferici minori per raggiungere le località costiere ( non escluse le località dell’interno, aggiungiamo noi !).
Il potenziamento della rete ferroviaria, unito all’adeguamento tecnologico dei mezzi, rappresenta l’ obiettivo irrinunciabile in vista anche dell’importante appuntamento internazionale Milano Expo 2015.”
Tali argomenti rappresentano l’autorevole conferma di quanto affermato e sostenuto da più di quattordici anni dall’ Associazione FVM ed è esattamente l’opposto di ciò che pensano e dicono i suoi compagni di partito sulla ferrovia Fano Urbino.
La scelta deleteria di privilegiare il traffico su gomma ha avuto, soprattutto nel Centro Italia, le peggiori conseguenze , quindi è doveroso per noi puntualizzare alcuni aspetti della situazione dei collegamenti periferici del nostro territorio. Bisogna denunciare l’atteggiamento irresponsabile assunto dalle autorità amministrative e politiche locali che, con miope quanto ottusa caparbietà , continuano a propinare un sistema di trasporto costoso ed inadeguato rispetto alle attuali e future esigenze necessarie per lo sviluppo della provincia pesarese. A questa situazione si assommano gli errori del passato come l’abbandono del collegamento tra Urbino e Sant’Arcangelo di Romagna e la mancata ricostruzione del tratto Pergola Fermignano, unica linea dorsale appenninica (Urbino-Fabriano) distrutta dagli eventi bellici e non ricostruita.
Con l’attuale sospensione del servizio sulla linea Fabriano Pergola (causa un banale smottamento), unita alla ormai manifesta e chiara volontà dell’attuale dirigenza politica locale di distruggere definitivamente la ferrovia Fano Urbino, si è indubbiamente palesato il diabolico progetto di favorire unicamente il trasporto su gomma , spacciato per azione virtuosa e ricca di soluzioni mirabolanti per l’economia locale, .
Il futuro che si annuncia è l’ assoluta mancanza di collegamenti alternativi ferroviari tra l’interno e la costa delle Marche Nord con conseguente aggravamento dei costi sociali del trasporto , della sicurezza e della salute, per non parlare dell’inadempienza futura delle direttive comunitarie che obbligano ad una riduzione, per il 2020, delle emissioni di gas serra del 20%. Questo scenario, per le ragioni citate dalla Sen. Fabbri nella sua interrogazione, è un fatto molto preoccupante che colloca il nostro territorio tra i più arretrati della Nazione quanto a rapporto tra chilometri di via ferrata , densità di popolazione e superficie del suolo.
Riprendendo le sue parole del profilo facebook, ci sembra difficile definire il sistema dei trasporti nella nostra provincia degno di un Paese civile: molto più realisticamente la si può giudicare consona ad un paese del Terzo Mondo. Purtroppo, mentre si impiegano nuove tecnologie e moderno materiale rotabile per rendere più efficiente ed appetibile il trasporto su ferro, nella nostra provincia si sta andando nella direzione diametralmente opposta.
Nelle Marche Centro-Sud , grazie all’elettrificazione della linea Ascoli-P. Ascoli, si sono ottenuti notevoli risultati in termini di frequentazione dell’utenza sulla direttrice Ancona-Ascoli, come ha sottolineato il direttore del Trasporto Regionale ing. Antolini in occasione del recente passaggio del treno Verde di Legambiente nel capoluogo dorico. Presto giungeranno nelle Marche i nuovissimi e confortevoli treni regionali prodotti da Alstom Ferroviaria nello stabilimento di Savigliano (CN): da noi sarà difficile vederli grazie al diradamento di binari. Per concludere, viene da chiedersi: quando il Partito Democratico di Pesaro ed Urbino riuscirà a parlare con una sola voce razionale ed intelligente come quella della sen. Camilla Fabbri?
Associazione Ferrovia Valle del Metauro
Complimenti ottimo articolo speriamo che la stampa locale lo pubblichi
Basta con questa diatriba tra pista ciclabile e ferrovia! Anche un bambino saprebbe decidere a favore della ferrovia a discapito della ciclabile! Con tutti questi ciclisti in giro!!!! Quei ciclisti che si spostano per lavoro, per fare un “giretto” o per fare la spesa, sanno benissimo, già a priori che a pedalare….si fa fatica! E non andranno certamente a fare il giro “lungo”! I ciclisti della domenica, già scorretti nelle strade principali, con i loro “scatti” e competizioni fra loro, non la prenderebbero mai per diversi motivi: 1) non riuscirebbero a fare e non potrebbero fare quello al quale sono abituati oggi nelle nostre strade; 2 troppe interruzioni troveranno nel loro cammino per le varie intersezioni stradali alle quali dovranno dare precedenza!. Che gli facciamo….dei ponti e mettiamo semafori per il oro passaggio???? Usate la testa, che oggi ne serve più di prima.
Proprio in occasione del recente passaggio del treno Verde nel capoluogo dorico, Legambiente Marche ragionevolmente propone migliorie sulla costa tra Rimini e Pescara e ahivoi… collega Urbino con Pesaro su gomma.