PESARO – Il consiglio comunale approva il consuntivo 2014 (voto contrario dell’opposizione, ndr). Delle Noci: «Con l’armonizzazione contabile e la ripulitura dei residui otteniamo un avanzo di amministrazione di oltre 38 milioni». Del totale, 27 milioni di euro vincolati per gli investimenti. «Cinque milioni di avanzo ‘libero’», dice l’assessore, che aggiunge: «Per molte realtà comunali ci sono difficoltà. Con le nuove norme, nel riaccertamento dei residui, si verificheranno situazioni di disavanzo per entrate minori reali rispetto al previsto. Sette Comuni su dieci rischiano di chiudere in disavanzo. Da noi è l’esatto contrario: difficile fare più di così in sede di bilancio. Dove stiamo continuando ad abbattere il debito». Tuttavia: «Siamo frenati sul lato investimenti dal patto di stabilità: ingiustificato mantenerlo così per i Comuni virtuosi. Bisogna differenziare le situazioni: il governo lo ha parzialmente allentato ma non si è fatto abbastanza. L’Unione dei Comuni può essere una delle soluzioni concrete». Nel consuntivo, «28 milioni e mezzo di euro tra sociale ed educativo. Oltre ad avvisi di accertamento per un milione e 550mila euro».
Dibattito. Alessandro Bettini (Forza Italia): «Solo una serie di numeri. Il Comune più virtuoso d’Italia? Non è così: è un ottimo bilancio di tasse per i cittadini». Sui residui: «Non c’è da stare allegri: cosa sono i 4 milioni e 300mila di residui stornati? Non una parola di giudizio sostanziale dai revisori. E mancano riscossioni addirittura dall’Amanup, risalenti al’92. Bocciata la giunta precedente e quella attuale: non c’è stato il cambio di rotta. Solo salsicce e arrosticini, niente cultura». Dario Andreolli (Ncd): «Zone d’ombra su gestione affitti e gestione manutenzioni, dove bisogna considerare anche la qualità del lavoro prodotto. Necessario fare meglio sulle strade, con una gestione più fluida dei lavori pubblici. E scarsa azione sulla valorizzazione del patrimonio pubblico non strategico». Fabrizio Pazzaglia (M5S): «Preoccupa l’eventuale disponibilità economica che dovesse arrivare, considerate le priorità del sindaco. Guardiamo alle scuole comunali più che alla piastrellatura del piazzale della Libertà. Primi nelle ciclabili? Così come vengono fatte sono schizofreniche e hanno incroci pericolosi». Nota la dirigente Speranzini che «con la nuova contabilità, i residui stornati, in realtà, scendono a meno di due milioni. Ci sono crediti di difficile riscossione, ma nell’avanzo c’è l’accantonamento ad hoc che ci garantisce. Aspes e Amanup? Stiamo procedendo alla riscossione delle partite». Marco Perugini (Pd): «Le tasse? Non sono aumentate: c’è stato un grande sforzo in questa direzione. Sostenere gli ultimi e le famiglie è la priorità». Matteo Ricci: «Capisco la discussione politica, ma i numeri sono oggettivi. L’opposizione ripete sempre lo stesso intervento a prescindere, ad ogni consiglio: è avvilente. Concentriamoci sull’aspetto negativo principale: aumentiamo l’avanzo e non riusciamo a spenderlo. Un paradosso: sbloccando una parte di quelle risorse potremmo ‘ribaltare’ la città dal punto di vista dei lavori pubblici. Un quarto dei Comuni rischia di chiuderlo in disavanzo, noi abbiamo un avanzo eccessivo. Lavoreremo per utilizzare queste risorse, anche politicamente, sul livello nazionale».
Riduzione di carico urbanistico. Approvata all’unanimità la maxi-variante che riconduce 109 ettari edificabili a destinazione agricola. Un’operazione che coinvolge nove aree interessate, tra cui ‘Fornace Mancini’ in via dell’Acquabona e ‘Parco Fluviale II il Golf’ a Borgo Santa Maria. Oltre a una porzione di terreno all’interno della ‘Piattaforma logistica’ di via Pertini e zone su Montelabbatese, Strada Cerreto, Strada Roncaglia, Strada Ferrata, Strada Santa Maria dell’Arzilla. Bettini (Fi):«Noi favorevoli, ma specifichiamo che oltre 95 ettari erano già verdi. Realmente edificabili solo 4 ettari e mezzo. Non sia un alibi per fare varianti per costruire qualcuno in seguito». Alessandro Pagnini (Pd): «La delibera è nel solco del programma di governo. Finora non ci sono state varianti d’impatto, l’obiettivo è costruire sul costruito». Dallasta (Siamo Pesaro): «Il Prg è diventato uno strumento pianificatore non più attuale né attuabile. Aveva dei pregi, ma quando è stato rivisto è subentra la politica a quella tecnica. Si faccia il Prg light al più presto per sbloccare la situazione. Il Comune non aspetti le varianti dei privati per ridurre l’edificabilità».
Puntualizza il dirigente Nardo Goffi: «Dentro il Parco c’erano 12mila metri quadrati di capacità edificatoria. Valutate anche le varianti non richieste».
Fossato Rocca Costanza. «Creare un giardino nel fossato verde di Rocca Costanza sarebbe un’operazione poco costosa ma allo stesso tempo strategica. Si realizzerebbe un punto di aggregazione in una zona della città che attualmente risulta poco sfruttata. Ma che è di grande valore storico e turistico», sostiene Dallasta, che presenta relativa mozione sul tema, approvata all’unanimità. «Attualmente il fossato di Rocca Costanza risulta pressoché inutilizzato, se non per qualche manifestazione cittadina. Il progetto consentirebbe di rendere viva e controllata una zona altrimenti poco frequentata». Il sindaco: «Condivido la mozione, c’è un problema oggettivo: manca uno spazio verde per i bambini in centro. La proposta? Da valutare bene, anche nel rapporto col Demanio, ma è un’idea costruttiva. Approfondiremo».
Foglia e moli. In apertura, interpellanza di Dallasta: «Servono interventi di pulizia della foce del Foglia. E azioni per la sistemazione del moletto di Baia Flaminia, in condizioni impraticabili, e delle scogliere a protezione del primo e terzo molo. La barra di foce si forma perché l’uscita del Foglia è rimasta arretrata rispetto al resto delle strutture, con la realizzazione dei nuovi moli. In futuro è indispensabile prolungare l’uscita del fiume di almeno trenta metri». Risponde l’assessore Biancani: «Dopo le mareggiate di febbraio e marzo, abbiamo chiesto alla Regione più di tre milioni di euro: contributi necessari per fare fronte all’emergenza della costa pesarese da Vallugola a Fosso Sejore, comprese scogliere e moletto alla foce del fiume». Specifica: «Per la barra di foce si tratta di un intervento idraulico di competenza provinciale: entro lunedì prossimo interverremo per la parziale rimozione della ghiaia che ostacola la navigazione delle imbarcazioni da diporto fino ai pontili. Con nostro contributo alla Provincia di tremila euro, per sopperire alle insufficienti disponibilità economiche». Mentre lungo il moletto sulla sponda sinistra del Foglia, «ci sono stati interventi d’urgenza con mezzi meccanici per l’asportazione del legname ammassato nell’alveo». Inoltre: «Sono stati conferiti in appalto e già eseguiti, dietro autorizzazione della Provincia, i lavori di rimozione di alberature pericolanti o già crollate, in prossimità del ponte a Chiusa di Ginestreto e lungo la ciclabile Ifi, tra l’Iper e il ponte ferroviario. Programmato il taglio annuale periodico della vegetazione lungo gli argini tra il ponte di via Ponchielli e il ponte ferroviario». Sui ripascimenti di urgenza: «Interverremo subito sui cinque stabilimenti più in difficoltà: dalla prossima settimana porteremo la sabbia necessaria per colmare il metro e mezzo di dislivello». Sul ripascimento complessivo: «Il Comune ha approvato il progetto: stiamo predisponendo la gara, che quest’anno faremo per gran parte con contributi del Comune».
Fosso dei Condotti. «Nell’area tra via Poliziano e via Alberti – nota Dallasta -, lungo il Fosso dei Condotti, la quantità d’acqua raccolta è aumentata con i lavori di allargamento dell’autostrada. Le esondazioni causano danni su orti e fabbricati: che misure sono in programma? C’è una strettoia, il fosso invade le proprietà, il pericolo non è per le persone. Ma bisogna prevedere per il futuro un sistema di tubature». Dice Biancani: «Ci sono stati interventi consistenti di ripulitura e riprstino della sezione idraulica, curati dal Consorzio di bonifica. Tra via Poliziano e via Alberti è stata richiesta la disponibilità dello stesso ente per l’asportazione manuale della vegetazione e ripulitura dell’alveo. Per la particolare conformazione dei luoghi, dove le recinzioni dei privati frontisti sono a ridosso dell’argine del fosso, è impossibile utilizzare mezzi meccanici».
Stati generali centro storico. Matteo Ricci annuncia per l’undici maggio gli “stati generali del centro storico”: «Una giornata di lavoro, dopo il confronto con i commercianti. Vogliamo definire un piano strategico, un ‘masterplan’ che sarà la cornice della strategia da portare avanti. Coinvolgeremo professionisti e cittadini».