PESARO – “Sbalordito e deluso: non posso dire altro”. E’ il commento del presidente della Camera di Commercio di Pesaro Urbino, Albero Drudi, dopo l’annuncio del neo ministro delle Infrastrutture di dimezzare le grandi opere, “includendo nei tagli anche parte della Fano-Grosseto”.
Due considerazioni preliminari dal Palazzo dell’Economia: “La prima è che la ‘Strada dei Due Mari’, fino a pochi giorni fa, era ritenuta strategica per il potenziamento infrastrutturale del Paese: lo avevano ribadito, in più occasioni, sia il premier Renzi che l’ex ministro Lupi, tanto che il percorso era stato completamente definito, con il parere delle tre Regioni interessate, le quali nel novembre scorso, insieme all’Anas, avevamo dato vita a ‘Centralia’, la società che avrebbe dovuto completare il tracciato”.
“Sono sbalordito e deluso anche di fronte alla scelta del neoministro Delrio – ha detto ancora Drudi – di prendere un paio di forbici, tagliando a metà il percorso e inserendo tra le opere cantierabili solo il tracciato tra Siena e Grosseto, cioè il tratto toscano”. “Come toscani sono il premier Renzi e il ministro Boschi”, chiosa il presidente dell’ente camerale, che fa notare anche che questa decisione “va a sommarsi al no del governo alla richiesta di stato di emergenza per il maltempo arrivata dalla Regione Marche”.
Sin da subito la Camera di Commercio intende mobilitare “i parlamentari marchigiani, i sindaci delle principali città rimaste fuori dal completamento dell’opera, le associazioni di categoria”. “Non possiamo sprecare le risorse utilizzate finora – avverte Drudi – né anni di battaglie per arrivare al completamento di questa arteria, il cui progetto è nato negli anni Sessanta”. Il presidente dell’ente camerale, inoltre, si è detto convinto che “ogni azione messa in campo perché anche il tratto marchigiano e umbro torni a far parte delle opere prioritarie del governo debba andare oltre gli attuali schieramenti politici”.
“Mai come in questo momento dobbiamo fare squadra – ha concluso Drudi – perché c’è di mezzo l’isolamento infrastrutturale della nostra provincia e delle Marche, che senza il completamento della ‘Fano-Grosseto’ rischia di protrarsi all’infinito”.