PESARO – È una signora di 70 anni, Emilia Cecchini, originaria di Pesaro, la proprietaria del ritratto di Isabella d’Este, attribuito a Leonardo, sequestrato in Svizzera dalla Guardia di finanza e dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico nell’ambito di un’inchiesta della Procura pesarese. Lo riporta oggi QN-Il Resto del Carlino, secondo cui la donna aveva ricevuto il dipinto in regalo dal padre, e questi a sua volta dalla madre, ovvero dalla nonna della Cecchini, che era emigrata in Svizzera agli indizi del secolo scorso. Alla signora, che vive gran parte dell’anno in Svizzera per tornare a Pesaro d’estate, si era risaliti attraverso un avvocato di Fano, che aveva avuto il mandato a vendere il dipinto per non meno di 95 milioni di euro (quando è scattato il sequestro, era arrivata a buon punto una trattativa per venderlo a 120 milioni). Il legale venne controllato il 27 agosto 2013 alla frontiera con la Svizzera e trovato con la lettera di incarico. Emilia Cecchini venne quindi interrogata dai carabinieri, ai quali disse che il ritratto di Isabella era sempre stato in Svizzera.
Il ritratto di Isabella d’Este attribuito a Leonardo, sequestrato a Lugano, sarebbe stato trasferito in Svizzera dall’Italia qualche anno fa, forse già da una decina d’anni, e non sarebbe mai passato per l’ufficio esportazione. E’ uno degli aspetti su cui stanno indagando i carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale di Ancona, che sarebbero sulle tracce di altri dipinti finiti all’estero. La Procura di Pesaro ha indagato una settantina di persone per associazione per delinquere finalizzata all’illecita esportazione di opere d’arte in assenza di licenza di esportazione e alla commissione di truffe in danno di società di assicurazione. Due filoni distinti di indagini che però si nono sovrapposti, perché alcune persone indagate nell’uno figurerebbero anche nell’altro.
Tra queste anche un avvocato di Fano, che aveva ricevuto dalla proprietaria del dipinto, Emilia Cecchini, il mandato a vendere la tela. La signora, una vedova settantenne originaria di Pesaro che trascorre lunghi periodi in Svizzera, è stata a suo tempo sentita dai carabinieri, ai quali avrebbe detto che il quadro non si è mai mosso da lì. Non ne sono convinti però gli inquirenti, come si capisce dai capi di imputazione formulati dalla Procura. Quanto a un possibile traffico di opere d’arte, gli investigatori non si sbilanciano, ma potrebbero esserci altri quadri di pregio trasferiti illecitamente all’estero. Tra gli indagati anche una persona a suo tempo contigua a un clan camorristico, e persone che avrebbero portato materialmente l’opera in Svizzera. Il ritratto si trova ancora a Lugano. Quando si sarà chiusa la rogatoria chiesta dal procuratore di Pesaro per il sequestro, l’Italia potrà richiedere il rimpatrio dell’opera e il gip emetterà un decreto di confisca. (ANSA)
Sono sette le persone indagate nell’inchiesta sul dipinto di Leonardo Da Vinci, il ‘Ritratto di Isabella d’Este’ sequestrato in Svizzera. Tra questi, la proprietaria del quadro, che come riporta oggi il Quotidiano Nazionale – Il Resto del Carlino, si chiama Emidia Cecchini, 70 anni, pesarese, ma per anni residente in Svizzera e a Montecarlo. Tra gli indagati anche il suo compagno Vincenzo Capodanno, 64 anni, napoletano, (che risponde di truffa assicurativa per un falso coinvolgimento in un incidente), l’avvocato che aveva il mandato per vendere il quadro, Mario Seri e Gabriele Bonazza, entrambi poliziotti in servizio alla questura di Pesaro e due mercanti d’arte, Mirella Setzu e Angela Tomasoni.
I poliziotti, secondo l’accusa, avrebbero collaborato con l’avvocato per trovare compratori del quadro e gestire i rapporti, oltre che effettuare sopralluoghi, mentre le due donne avrebbero avuto un ruolo nel cercare compratori per il Leonardo oltre che per altri quadri, compreso un Tiziano, la “Crocefissione”, che dovrebbe trovarsi in un caveau della Campania. Rispondono tutti di associazione a delinquere finalizzata all’esportazione illegale di opere d’arte. (ANSA)