URBINO – All’alba del 4 marzo 2014 è scattata l’Operazione “Martedì Grasso” da parte dei militari di questo Comando Compagnia Carabinieri che hanno eseguito 16 ordinanze di custodia cautelare (7 Ordinanze di custodia cautelare in carcere, 5 ordinanze di custodie cautelari agli arresti domiciliari e 4 ordinanze di misura cautelare dell’Obbligo di presentazione alla P.G.), emesse dal G.I.P. del Tribunale di Urbino dott. Egidio DE LEONE, nei confronti di persone residenti in diversi comuni della Provincia di Pesaro Urbino. Tale operazione rappresenta l’epilogo di una vasta, complessa e articolata attività di indagine condotta dal NOR della Compagnia Carabinieri di Urbino e coordinata dal Sost. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Urbino, Dott.ssa Simonetta Catani, che ha svelato un capillare traffico di sostanze stupefacenti del tipo hashish e cocaina realizzato da un gruppo di soggetti extracomunitari, per lo più di nazionalità marocchina. Questi, pur non associandosi tra loro e non costituendo, quindi, un vero e proprio sodalizio o cartello criminoso, di fatto gestivano il lucroso mercato dello spaccio nelle zone di Urbino, Fermignano, nelle frazioni di Montecchio e Colbordolo del comune di Vallefoglia, Petriano, Fossombrone, Tavullia e Pesaro, forti del fatto che, conservando i rapporti con la loro terra d’origine e con altri loro connazionali presenti nel territorio nazionale, avevano un canale privilegiato per l’approvvigionamento di sostanze stupefacenti. del tipo hashish e cocaina da immettere poi nei mercati locali, servendosi, appunto, per la vendita al dettaglio di tali sostanze, di giovani pregiudicati del luogo di nazionalità italiana, inseriti nell’ambiente studentesco universitario.
L’indagine nasce, a maggio del 2012, da una mirata e pervicace attività di controllo del territorio che ha portato all’identificazione di un primo soggetto di origine macedone e al contestuale sequestro di alcuni grammi di hashish in suo possesso. Da questo spunto investigativo, è scaturita un’intensa attività che ha consentito progressivamente, sfruttando il cosiddetto effetto a catena che ne era derivato, di individuare una moltitudine di soggetti di nazionalità marocchina, molti dei quali, sebbene privi di precedenti penali, in possesso di regolare permesso di soggiorno e apparentemente inseriti nelle attività produttive della Provincia, sono risultati inequivocabilmente dediti al traffico di sostanze stupefacenti. Si è ricostruita e ripercorsa tutta la filiera dello spaccio, partendo dai piccoli pusher, cosiddetti “spacciatori formica”, naturale interfaccia tra la distribuzione ed il commercio al dettaglio, per arrivare ai distributori posti a livello intermedio ed infine, all’apice, ai fornitori, affiancando a metodiche tradizionali, quali servizi di osservazione, controllo e pedinamento, riprese video e fotografiche, altre raffinate tecniche investigative. L’epicentro di questo sistema era localizzato nel complesso edilizio “Urbino 2”, ove era ubicata una vera e propria centrale di approvvigionamento della droga, all’ingrosso e al dettaglio, meta quindi sia di spacciatori che di consumatori. Da Urbino 2 poi la droga veniva riversata in vere e proprie altre piazze dello spaccio, fra le quali, una delle più remunerative è stata quella individuata nel mondo universitario. L’attività investigativa, aveva sino ad ora consentito: l’arresto in flagranza di reato di 15 soggetti (italiani e magrebini) per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina; l’esecuzione di 3 ordinanze di custodia cautelare, di cui 1 in carcere e 2 agli arresti domiciliari. un fermo di P.G. tramutato poi in custodia cautelare in carcere; il deferimento in stato di libertà di 12 persone; l’identificazione di oltre 100 assuntori di sostanze stupefacenti tra cui numerosi studenti universitari e minori degli anni 18; il sequestro di oltre 2 Kg. di hashish e 200 gr. di cocaina; il sequestro di oltre 3.000 euro ritenuti proventi dello spaccio.
Belle notizie:
16 custodie cautelari tutti extracomunitari, furti nei bar: 3 albanesi, rapina in banca e alle poste.
Fano Isola felice ?????
qualcuno lo dica al sindaco e al prefetto.