MARCHE – La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Pesca sportiva, Paola Giorgi, ha approvato il calendario regionale piscatorio 2015 e il relativo tesserino di pesca.
“Il calendario che approviamo – commenta Paola Giorgi – mira a salvaguardare la fauna ittica e tutelare l’ambiente, nell’esercizio di un’attività largamente praticata nel nostro territorio. Con questo strumento discipliniamo gli attrezzi, le esche e i sistemi di pesca, le dimensioni minime di cattura, i periodi e gli orari di divieto e il numero dei capi prelevabili in relazione alle diverse specie ittiche e altre modalità da osservare nell’esercizio della pesca. L’approvazione è avvenuta dopo aver ottenuto il parere favorevole delle provincie e delle associazioni“.
Le acque interne della Regione sono distinte in tre categorie: A, B, C. La prima è di pregio dal punto di vista ittiofaunistico e prevalentemente popolata da salmonidi, mentre la seconda è a popolazione mista. Entrambe sono sottoposte a regime di pesca controllata. La categoria C riguarda acque popolate da ciprinidi.
Nelle sole acque di categoria A è stato istituito il riposo biologico nei giorni di martedì e venerdì per l’intera stagione di pesca ed è obbligatorio utilizzare ami con ardiglione schiacciato o senza. La pesca può essere esercitata con una sola canna da una lenza con un solo amo, mentre limitazioni sono stabilite circa l’uso delle esche ed è vietata la pasturazione.
Maggiore libertà nelle acque di categoria C, dove è possibile pescare con due canne, con un solo amo ciascuna, a meno che si tratti di pesca al lancio con esca artificiale. Non ci sono limitazioni all’uso di esche o all’attività di pasturazione che va effettuata comunque utilizzando al massimo due chili di prodotto.
Nelle acque regionali è consentita la cattura della la trota oltre i 22 cm, della trota lacustre, il coregone e la tinca oltre i 30 cm., il barbo e il cefalo oltre i 20 cm., il cavedano e il persico reale oltre i 18 cm., la chieppa oltre i 25 cm. e il luccio e la carpa oltre i 40 cm. Le carpe di oltre 65 cm andranno immediatamente rilasciate sul posto.
La pesca alla trota di tutte le varietà è consentita a partire dal 22 febbraio fino al 4 ottobre. E’ vietata la pesca del coregone dal 15 dicembre al 15 gennaio, del luccio dal 15 febbraio al 15 marzo, della carpa e della tinca dal primo al 30 giugno, del persico reale dal primo marzo al 30 aprile e della cheppia dal 15 maggio al 15 giugno.
In tutte le acque interne della regione l’esercizio della pesca è consentito da un’ora prima del sorgere del sole a un’ora dopo il tramonto, per un massimo di cinque capi di salmonidi catturabili giornalmente.
Nelle acque di categoria A è vietata ogni forma di pesca di qualsiasi specie ittica dopo la chiusura della pesca alla trota, mentre in quelle di categoria B, dopo la chiusura alla trota, è consentito pescare altre specie ittiche fino al 22 novembre 2015.
Il calendario fissa ulteriori divieti, quali la pesca del gambero, del granchio di fiume o dell’anguilla, mentre è vietato vietato abbandonare esche, pasture o pesci lungo la sponda, sui greti e in genere nell’alveo dei corsi d’acqua
Chi esercita l’attività piscatoria nelle acque di categoria A e B, oltre alla licenza, deve essere in possesso del tesserino, valido per l’intero territorio regionale, rilasciato dalla Provincia di residenza, su cui annotare la giornata di pesca e i capi di salmonidi catturati. Il costo del tesserino è di cinque euro, mentre la sanzione per mancata riconsegna entro il 30 novembre va dai 25 ai 50 euro.(f.b.)
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