PESARO – Il destino dell’Atleta vittorioso,
la statua di bronzo attribuita allo scultore greco Lisippo,
ripescata al largo di Fano nel 1964 e acquistata illegalmente
dal Museo Getty, si dovrebbe decidere domani. La Corte di
Cassazione è chiamata a pronunciarsi sul ricorso presentato
dalla Fondazione Getty contro l’ordinanza del Gip di Pesaro
Maurizio Di Palma, che il 3 maggio 2012 ha confermato la
confisca della statua in quanto bene indisponibile dello Stato
ed extra commercium esportato illegalmente.
Il procuratore generale ha già espresso parere contrario sul
ricorso della fondazione Usa, e secondo il pm di Pesaro Silvia
Cecchi, che ha seguito tutta l’istruttoria, l’ordinanza del Gip
appare “blindata”. La Fondazione Getty ha presentato una propria
memoria in vista dell’udienza, le ragioni dell’Italia verranno
sostenute dall’Avvocatura dello Stato. I giudici potrebbero
emettere la sentenza domani, o riservarsi la decisione.
Secondo il Gip, la Fondazione Getty non poteva essere
considerata un soggetto terzo estraneo al reato, né in buona
fede al momento dell’acquisto del bronzo, finito negli Stati
Uniti dopo una serie di passaggi oscuri fra antiquari e
intermediari. Inoltre, in base all’art. 174 del D.Lgs n. 42 del
2004, la confisca speciale del bene culturale è “obbligatoria”,
e ha un valore “recuperatorio”, non di sanzione nei confronti
del museo americano.
L’Atleta vittorioso comparve per la prima volta nel 1974 fra
le collezioni del Getty, che lo comprò per 3,9 milioni di
dollari alla morte del fondatore del trust, il miliardario Paul
Getty, contrario ad acquistare un reperto dalla provenienza
troppo controversa. Il ‘Lisippo’ è rimasto fuori dalle
trattativa fra Usa e ministero dei Beni culturali italiano che
nel tempo hanno riportato nel nostro Paese numerosi capolavori,
fra cui la Venere di Morgantina.