Alla Memo un incontro di sensibilizzazione e prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare

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FANO – Sabato 15 marzo alle ore 17 presso la sala ipogea della Mediateca Montanari ci sarà l’evento a cura dell’associazione Giunone Fano “Nutrire la bellezza: un viaggio che parte dai nutrienti e arriva all’anima”, un appuntamento medico scientifico già del progetto FANO CAMMINA E INFORMA ed inserito anche nella rassegna EVA E LE ALTRE.

 

La Giornata del 15 marzo è dedicata ai Disturbi Alimentari, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’Anoressia, Bulimia, Binge Eating, Obesità, EDNOS, e tante  nuove forme ancora…e offre speranza a coloro che stanno ancora lottando.

 

I concetti di bellezza, dimensione corporea e nutrimento sono a volte interpretati con ambiguità e generano sofferenza; quando la bellezza infatti è costruita e apparente, e non esprime ciò che siamo veramente, è solo una maschera che camuffa la nostra identità. Questa bellezza non provoca gioia, ma disagio.

 

La dr.ssa Raffaella Montesi, Biologa Nutrizionista, approfondirà i concetti di Composizione corporea Salutare e Peso Naturale: impareremo qualche trucco pratico per bilanciare in modo sano i pasti quotidiani, scoprendo il Piatto Smart e l’Alimentazione Consapevole, perché mangiare bene è prendersi cura, anche della bellezza.

 

Successivamente la dr.ssa Valentina Strippoli, Psicologa Psicoterapeuta, affronterà il tema delicato della bellezza come un aspetto di noi che coinvolge tutti i codici affettivi profondi che fanno parlare il nostro inconscio, non solo quello estetico, strettamente poi connesso alla paura di non avere bellezza, sentimento che spesso ci porta alla ricerca ossessiva della perfezione.

 

L’obiettivo dei due interventi sarà fornire informazioni e strumenti per acquisire e mantenere sia corrette abitudini alimentari sia un sano ed equilibrato rapporto con la bellezza ed il suo senso all’interno dell’individuo.

 

I disturbi alimentari sono la prima causa di morte tra gli adolescenti e purtroppo la situazione si è ulteriormente aggravata a seguito della pandemia. In Italia 2.665.000 adolescenti hanno problemi con cibo, peso e immagine corporea e solo il 10% riesce a chiedere aiuto e lo fa mediamente dopo tre anni dai primi sintomi. La famiglia costituisce, insieme alla scuola, uno dei primi luoghi dove tali disturbi possono essere intercettati e affrontati tempestivamente, grazie a segnali che danno evidenza del disagio.

 

Prevenzione è riuscire a capire il viaggio che parte dall’alterazione delle abitudini alimentari a causa di un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo, vederne la varie fermate, e sensibilizzare sulla possibilità di scendere per evitare di approdare nella patologia conclamata dei DCA.

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