Nuova vasca travaglio e parto e nuovo mammografo al Santa Croce di Fano

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FANO – Continuano gli investimenti per l’ospedale Santa Croce di Fano. Questa mattina sono stati inaugurati la nuova vasca per il travaglio e il parto situata nel reparto di Ostetricia e Ginecologia e il nuovo mammografo del reparto di Diagnostica per Immagini per la diagnosi e cura del tumore alla mammella.

“Stiamo parlando di due investimenti, per circa 270 mila euro, realizzati con fondi regionali – spiega il direttore Generale Ast Pu Alberto Carelli – che completano un percorso di miglioramento dell’offerta e dei servizi sul territorio provinciale. Con la nuova vasca, un dispositivo che l’ospedale di Fano aspettava da tempo, tutti e tre i punti nascita della provincia danno la possibilità alle partorienti di poter mettere al mondo il loro bambino in acqua, in completa sicurezza, consentendo alle donne che ne fanno richiesta di ridurre il dolore e partorire in modo più naturale. – spiega il Direttore Generale Ast pu Alberto Carelli – Un ulteriore passo avanti segnato anche dall’inaugurazione del nuovo mammografo. La nostra provincia ha quattro nuovi mammografi già in funzione, uno a Fano, due a Pesaro (via Nanterre e Muraglia) e uno ad Urbino. Un investimento complessivo di oltre un milione e mezzo di euro (fondi regionali e PNRR). Un rinnovamento importantissimo che migliora il percorso di screening e di cura dei tumori al seno. Un parco tecnologico all’avanguardia che arricchisce la qualità delle prestazioni erogate nella nostra provincia e che garantisce alle donne maggiore sicurezza, tempestività nella diagnosi e cura del carcinoma mammario”.

“Con questo nuovo macchinario – aggiunge Tiziana Lombardi, responsabile della struttura Semplice di Senologia –  anche la Breast Unit di Fano sarà dotata di un mammografo con Tomosintesi  che permette uno studio diagnostico più efficace rispetto alla mammografia convenzionale. La Tomosintesi ( DBT)  è una tecnica mammografica che ha la potenzialità di superare i limiti della mammografia convenzionale  e consiste nell’acquisizione di diverse immagini del seno da diverse angolazioni e nella ricostruzione di una immagine 2D sintetica. In pratica anziché esaminare la complessità dei tessuti sovrapposti, come avviene nella mammografia convenzionale, il radiologo può ora scorrere gli strati del seno utilizzando sezioni dello spessore di un millimetro. Questa tecnica consente al radiologo di identificare e caratterizzare le singole strutture mammarie senza gli artefatti dovuti alla sovrapposizione dei tessuti. Le immagini così ottenute consentono una visione più accurata e nitida in modo  da rilevare più facilmente eventuali lesioni, anche molto piccole e in uno stadio iniziale, che possono sfuggire alla Mammografia tradizionale. Pertanto, con l’utilizzo della tomosintesi abbiamo un aumento della ‘detection’ di piccole lesioni e distorsioni parenchimali e una riduzione del tasso di falsi positivi. Inoltre il tempo di acquisizione delle proiezioni di tomosintesi con il nostro mammografo è tra i più rapidi dei sistemi attualmente disponibili: il mammografo impiega meno di 4 secondi per acquisire le diverse proiezioni. Minor tempo di acquisizione significa minor tempo di compressione, il che garantisce il miglior comfort per la paziente e la drastica riduzione della ripetizione dell’acquisizione dovuta agli artefatti da movimento”

Per Elena Marini Viceprimario della UOC Diagnostica per Immagini: “Con la nuova risonanza, i due sistemi polifunzionali e ora con questo dispositivo completiamo il rinnovamento tecnologico del reparto di Diagnostica dell’Ospedale di Fano”.

In particolare il mammografo del valore di 227.530,00, è dotato di Tomosintesi, di modulo  per l’esecuzione di biopsie stereotassiche con sistema VAB e della mammografia con mezzo di contrasto (CEM) una tecnica innovativa che  si candida oggi come alternativa alla Risonanza Magnetica mammaria con mezzo di contrasto per gran parte delle sue applicazioni.

La CEM è una metodica che combina le informazioni morfologiche della mammografia digitale e informazioni funzionali grazie all’utilizzo del mezzo di contrasto iodato iniettato per via endovenosa, che consente la valutazione della neoangiogenesi tumorale analogamente a quanto avviene con la risonanza magnetica (RM) con mezzo di contrasto endovenoso. Le immagini diagnostiche della CEM sono dunque, per ogni proiezione mammografica, un’immagine “a bassa energia” del tutto sovrapponibile per semeiotica e accuratezza diagnostica ad una mammografia standard , e un’immagine “ricombinata“ la cui valutazione dell’impregnazione contrastografica ricalca molte caratteristiche dell’analisi qualitativa della RM con mezzo di contrasto.

Per quanto riguarda la vasca per il parto: “L’utilizzo dell’acqua durante il travaglio – afferma il direttore di Ostretricia e Ginecologia Claudio Cicoli – è a tutti gli effetti un metodo analgesico non farmacologico, indicato per tutte le gravide a basso rischio in alternativa alla partoanalgesia. I benefici derivati dall’uso dell’acqua sono numerosi per la coppia mamma-neonato: infatti l’immersione agevola la libertà di movimento e di postura preferita dalla paziente, promuovendone il rilassamento anche nella fase prodromica; inoltre favorisce la produzione e il rilascio di endorfine accorciando i tempi del travaglio. Il tutto mantenendo sempre la massima attenzione alla sicurezza della mamma e del neonato garantito dal team di medici e ostetriche che lavorano nei nostri reparti. La possibilità di usufruire dalla vasca, infatti, è una decisione che va presa di comune accordo tra partoriente e clinici in base a precisi criteri stabiliti per la sicurezza della mamma e del bambino. Tali criteri sono definiti da un preciso protocollo che abbiamo messo a punto all’interno della nostra Azienda e solo dopo valutazione dei clinici può essere stabilito se la paziente possa essere considerata una candidata per il travaglio e il parto in acqua”.

L’accessorio, di un valore complessivo di 41 mila euro, è ideale per un parto umanizzato, composta di vasca interna (in unico stampo, con reggipiedi dedicati, schienale e sedile ergonomici) e scocca esterna in fibra di vetro rinforzata laminata a mano (provvista di sportellino di servizio in acciaio inox), perfettamente sigillate, soddisfacendo i più elevati requisiti igienici.

Le ostetriche sono a disposizione all’accoglienza della gravida per fornire tutte le informazioni necessarie, ascoltare le sue preferenze e, nel caso in cui sia possibile, gestire in piena sicurezza il travaglio o anche il parto in acqua.

La vasca è inoltre dotata di miscelatore termostato presenta un pulsante antiscottature per una temperatura di circa 37,5 gradi con indicatore digitale integrato a bordo vasca, per la continua misurazione della temperatura all’interno della vasca, di un sistema di cromoterapia subacqueo con protezione di surriscaldamento, costituito da due faretti LED a basso consumo. Oltre alla luce bianca, disponibili altre 5 colorazioni diverse.

“E’ fondamentale che l’Ospedale di Fano, che copre una fascia di popolazione che comprende anche la vallata, abbia tutte le tecnologie necessarie a garantire risposte ad una domanda di prestazioni che è in continua ascesa – spiega il Vice Presidente della Giunta e Assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini – Sono molto soddisfatto del lavoro che viene svolto in questa struttura: un milione di prestazioni rese è un dato che testimonia il livello di eccellenza raggiunto da questo ospedale, anche grazie alla riforma sanitaria messa in atto da questa Giunta”. Saltamartini nel suo intervento ha ricordato che l’Ospedale di Fano “è più di un ospedale di primo livello, perché conta su tecnologie all’avanguardia che vogliamo ulteriormente potenziare per velocizzare le prestazioni. La Regione Marche vanta le apparecchiature elettromedicali meno obsolete e più innovative in Italia dopo la provincia Autonoma di Bolzano. Le Marche – ricorda – sono una regione benchmark, tra le prime cinque in Italia, e grazie a questo hanno avuto una quota premiale dal fondo sanitario nazionale, questo significa che il processo di riforma della sanità ha funzionato”. Rispondendo a margine della conferenza stampa ai giornalisti che gli chiedevano notizie sull’Hospice Pediatrico a Fano, il Vice Presidente aggiunge “il finanziamento c’è, stiamo procedendo. La struttura servirà anche altre Regioni confinanti con le Marche. Riteniamo sia di enorme importanza poter garantire finalmente risposte alle famiglie che hanno figli con patologie oncologiche”.

 

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