FANO – Il Gruppo FAI di Fano, per rispondere alle centinaia di richieste che non è stato possibile accogliere nelle passate Giornate Fai di primavera, propone di nuovo l’apertura straordinaria dell’area archeologica sotterranea in via Abbazia, scoperta nel corso di lavori edili nel 2004 e tuttora chiusa al pubblico. Grazie al Fai e solo il 12 e 13 ottobre, l’area sarà di nuovo aperta alle visite guidate.
Tra i reperti venuti inaspettatamente alla luce in questo sito archeologico, spiccano anche i resti della medievale Abbazia di San Paterniano. Proprio grazie a questa affinità storica e spirituale, il Gruppo Fai Fano affianca all’apertura dell’area archeologica di via Abbazia anche la visita guidata della Basilica di San Paterniano in città, in piazza Sansovino.
Le visite sono aperte a tutti senza prenotazione. Gli iscritti Fai hanno la precedenza nelle eventuali code. E ‘possibile iscriversi al Fai nei tavoli d’accoglienza posti all’ingresso delle due aperture.
“Siamo molto orgogliosi di questa doppia apertura -ha detto Anna Siccoli, capo Gruppo FAI di Fano– e del racconto che sapranno farne i nostri studenti, narratori e non solo ciceroni. Il Fai tutela il territorio anche narrandolo: conoscere e raccontare il nostro patrimonio è il primo passo per salvaguardarlo e valorizzarlo”.
Le ha fatto eco Vanessa Lani, archeologa e direttrice della Rete Museale Flaminia “Il sito archeologico di via Abbazia, finora nascosto e un po’ dimenticato, viene per la seconda volta aperto al pubblico grazie al FAI, al Comune di Fano, alla rete museale della via Flaminia e alla Soprintendenza. Ci auguriamo che l’attenzione riportata di nuovo dalle giornate FAI su quest’area, possa farla diventare un luogo della memoria di Fano”
La basilica di San Paterniano in città è una delle chiese più interessanti di Fano. Basti pensare al piacevole contrasto tra la imponente semplicità della facciata, rimasta incompiuta ad eccezione del candido portale d’ingresso e l’interno della chiesa ricco e sfarzoso dove spiccano dipinti di famosi pittori. I nostri giovani ciceroni in queste due giornate d’Autunno del FAI faranno scoprire ai visitatori l’atmosfera del passato, rivivere la storia di un luogo di culto, trasformatosi nel tempo in caserma, per tornare ad essere il centro del culto fanese e del suo primo vescovo. Ad allietare la visita, sabato pomeriggio alle ore 17,15, lo splendido organo settecentesco del Callido, che impreziosisce la navata sinistra della chiesa, sarà suonato in esclusiva per il Fai da Davide Omiccioli, talentuoso organista che proporrà musiche di Bach, Ferrini, Pergolesi, Storace, Galuppi e Valeri. Durata del concerto circa 30 minuti.
Le giornate d’autunno saranno anche l’occasione per iscriversi al Fai godendo di uno sconto di 10 euro su tutte le quote (la quota annuale singola, per esempio, a 29 euro invece di 39). Questa campagna promozionale è attiva sia su web che presso i desk d’accoglienza presenti in tutti i luoghi aperti, solo dal 3 al 13 ottobre e solo nelle giornate Fai d’Autunno. Ricordiamo che iscriversi al Fai non significa solo proteggere la bellezza del nostro Paese ma avere oltre 2.000 opportunità per scoprirla, risparmiando (qui si possono scoprire tutti i vantaggi che la tessera Fai assicura https://fondoambiente.it/sostienici/vantaggi-per-gli-iscritti/fai-per-me/) A chi desideri partecipare verrà suggerito un contributo libero, che andrà a sostegno della missione e dell’attività della Fondazione.
Ricordiamo inoltre che la raccolta fondi dai privati attraverso iscrizioni e donazioni, rappresenta il 69% delle entrate Fai (solo il 10% sono contributi statali) e che il 75% dei fondi raccolti viene destinato alle attività istituzionali (restauri, manutenzioni, gestione Beni Fai propri e in concessione, interventi sui “Luoghi del Cuore”, promozione, cultura, educazione e vigilanza sul territorio). Oggi i Beni del FAI in Italia sono settantadue: ville, castelli, abbazie, torri. E poi edicole, barberie, ma anche tratti di costa e boschi.
COSA VEDRETE: AREA ARCHEOLOGICA
La parte di sito archeologico che vedremo in questo ambiente interrato e che attende ancora di essere musealizzato, segue un percorso ad altezza d’uomo che si snoda tra vari reperti spesso sovrapposti: pavimenti con alcuni mosaici, resti di muri con parti di affreschi, canalizzazioni, resti pavimentali della medievale Abbazia di San Paterniano ed alcuni resti strutturali di sepolture di diversa tipologia e datazione.
Per meglio comprendere e apprezzare il sito e le sue complesse sovrapposizioni, l’archeologa Vanessa Lani terrà una conferenza esplicativa ricca di immagini, mercoledì 9 ottobre ore 18 presso la Loggia di San Michele dal titolo: “San Paterniano fuori le mura: storia di un Santo e di un sito”. Ingresso libero
I resti dell’edificio romano si articolano in una parte centrale più antica, risalente alla prima età imperiale, e in ampliamenti successivi fino al suo abbandono nel corso del III secolo d.C. L’edificio era collegato ad un sepolcreto che faceva parte della necropoli romana sviluppata lungo la via Flaminia alle porte della città.
La scoperta di questo sito riveste una eccezionale importanza scientifica, perché attesta l’esistenza della più antica chiesa sorta nel comune di Fano, di cui resta ancora oggi memoria nel nome della via (via Abbazia) e nella piccola edicola di forma esagonale, del tardo Cinquecento, dedicata al santo martire, oggi patrono di Fano.
Grazie alla disponibilità della proprietà, della Soprintendenza e del Comune, con il prezioso contributo dell’archeologa Vanessa Lani che ha seguito gli scavi dell’area fin dall’inizio e della volontaria FAI, Milena Rovinelli, responsabile del coordinamento scuole, gli apprendisti Ciceroni del FAI sapranno guidarvi tra le rovine con dovizia di particolari e racconti aneddotici e, soprattutto, farvi provare l’emozione della scoperta come se quei reperti così antichi fossero appena emersi dall’oblio dei secoli.
Oltre alla visita ai resti sotterranei, sarà possibile visitare l’Oratorio di San Martino, detto San Paternianino, piccolo edificio di forma esagonale, eccezionalmente aperto grazie al FAI, situato in Via dell’Abbazia. Nella lapide che sormonta l’ingresso, collocata nell’anno 1600 in occasione del suo restauro, una iscrizione in latino ricorda che in quel luogo, per oltre mille anni, venne custodito il corpo di S. Paterniano.
ORARI VISITE: AREA ARCHEOLOGICA
Sabato 12 ottobre e domenica 13
Ore 10-12,00/ 15.00-18.00 in entrambi i giorni
Durata della visita: 30 minuti circa
Gruppi di 20 visitatori
Apprendisti Ciceroni delle scuole: Liceo Scientifico G.Torelli, Liceo Nolfi-Apolloni, Istituto Olivetti
Struttura con barriere architettoniche non accessibile a passeggini e carrozzine
Vietato l’ingresso ai cani
RINGRAZIAMENTI
Vanessa Lani, direttrice della Rete Museale della via Flaminia
Ilaria Venanzoni, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e paesaggio di Ancona e di Pesaro Urbino
Vittorio Fabi Università di Urbino sede di Fano (Loggia San Michele)
Graziano Olivi, amministratore del condominio Condomina
Don Mauro, chiesa di S.Cristoforo curatore dell’edicola S.Paternianino
Sabrina Speranzini, agenzia immobiliare Speranzini
Padre Giuliano Viabile, priore della Basilica di San Paterniano
Davide Omiccioli, organista
Marco Giannotta, fotografo
Croce Rossa Fano
Protezione civile Fano
COSA VEDRETE: BASILICA DI SAN PATERNIANO
La chiesa edificata alla metà del XVI secolo, è in stile tardo rinascimentale, la facciata è rimasta incompiuta ad eccezione del candido portale d’ ingresso. L’ interno si presenta con il classico impianto basilicale a tre navate, arricchito da tele, sculture ed arredi di pregio, alcuni che rimandano a San Paterniano. Qui furono traslati i resti del Santo fanese nel 1551 e collocati in una teca nella cappella della navata destra, mentre dietro l’altare è presente l’antico sarcofago tardo romano in marmo che lo ha custodito per secoli.
Un prezioso organo settecentesco di Gaetano Callido impreziosisce la navata sinistra della chiesa. La visita si conclude passeggiando nell’armonico chiostro, dominato dallo slanciato campanile, copia fedele nel disegno esteriore, ma non nella struttura interna in cemento armato, del bel campanile tardo cinquecentesco abbattuto a mine (unitamente a tante altre torri e campanili della città) dalle truppe tedesche in ritirata nell’agosto 1944.
Nel chiostro si può ammirare l’artistico puteale cioè il parapetto del pozzo, che porta la data del 1557 e che dovrebbe essere stato realizzato dallo scalpellino Giacomo di Stefano Bambagiani, autore anche del portale della chiesa.
Secondo un’antica tradizione, san Paterniano nacque a Fano verso il 275. Mentre infuriava la persecuzione di Diocleziano una visione angelica lo avvertì di lasciare la città, riparando in luogo deserto al di là del fiume Metauro. Più tardi, quando le persecuzioni cessarono e il cristianesimo divenne religione di stato con l’imperatore Costantino, la cittadinanza fanese reclamò vescovo il virtuoso eremita da tutti considerato santo. Invano egli tentò di opporsi, tanto che «quasi a viva forza» fu portato in città. Governò la diocesi per 42 anni istruendo, confortando e convertendo numerosi pagani. Il Signore avvalorò il suo zelo con molti prodigi. Avvertito della fine imminente, intraprese la visita all’intera diocesi, volendo arrivare di persona dove non era giunto il suo insegnamento. Morì alla periferia della città il 13 novembre, probabilmente dell’anno 360. Sul suo sepolcro si moltiplicarono i prodigi e il suo culto si estese rapidamente anche oltre i confini d’Italia. Trentadue paesi l’hanno scelto patrono e molte località portano il suo nome. A Fano si festeggia ogni anno la festa di San Paterniano dal 10 luglio 1551, giorno in cui avvenne la traslazione delle spoglie del santo dall’originario luogo di sepoltura in via Abbazia all’attuale basilica.
ORARI VISITA: BASILICA DI SAN PATERNIANO
Sabato 12 ottobre Ore 9.30-12,00 / 15.00-17.00
17,15 concerto d’organo di Davide Omiccioli, durata 30 minuti circa
Domenica 13 ottobre ore 15-17,00
Durata della visita: 30 minuti circa
Gruppi di 20 visitatori
Apprendisti Ciceroni delle scuole: Istituto Comprensivo Statale G.Padalino, scuola media A.Gandiglio, scuola media statale M.Nuti
RINGRAZIAMENTI
Padre Giuliano Viabile priore di San Paterniano
Davide Omiccioli organista
Vanessa Lani storica e archeologa