FANO – Appena calato il sipario su Terre Sonore, altro Festival organizzato da Fano Jazz Network che da fine luglio a sabato scorso ha attraversato la provincia di Pesaro e Urbino, è tempo di primi bilanci. 43 eventi di cui 35 gratuiti, con il coinvolgimento di 150 musicisti; oltre 5.781 biglietti “staccati”, per un incasso lordo di € 56.224,00; 30.000 presenze complessive di pubblico stimate: sono questi alcuni dei dati che consentono di tracciare un bilancio ampiamente positivo della XXXII edizione di Fano Jazz By The Sea, svoltasi dal 20 al 28 luglio con la festa musicale di chiusura di domenica 28 alla Golena del Furlo, ideale passaggio di testimone proprio con Terre Sonore.
«Questa XXXII di Fano Jazz By The Sea è stata l’edizione del Festival di tutti per tutti, e la riconferma di un progetto culturale articolato, un format ormai consolidato e radicato nel tessuto cittadino e apprezzato anche a livello internazionale, in grado di rappresentare quanto di artisticamente c’è di interessante nel panorama del jazz mondiale; di far emergere l’anima ecosostenibile che contraddistingue il Festival con il suo Green Jazz Village ormai dal 2017; di coinvolgere per nove giornate la città tutta, dal concerto all’alba ai concerti di Live In The City con la street parade in giro per le vie del centro storico e sul lungomare; di ospitare il campus musicale con il progetto didattico Young Jazz Meet Up; di porre l’attenzione sulle problematiche del nostro tempo con Exodus – Gli echi della Migrazione e Blue & Green; di essere inclusivo ospitando le proposte venute dalle varie associazioni del territorio», specifica Adriano Pedini, Direttore Artistico di Fano Jazz By The Sea.
Una delle sorprese della XXXII edizione è stata sicuramente la notevole affluenza di pubblico, in gran parte giovane, a quello che è il segno distintivo del Festival: il Green Jazz Village, sempre tutto esaurito, dove oltre alle tante attività si sono svolti i concerti dedicati ai giovani musicisti nelle sezioni Young Stage e Cosmic Journey.
Ancora una volta il Festival è risultato molto apprezzato dal pubblico proveniente da fuori Fano e dalle Marche, come si evince dai report delle vendite on line: Emilia Romagna, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Abruzzo, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto sono le regioni di provenienza.
Significative anche le presenze dall’estero, con spettatori arrivati da Spagna, Olanda, Regno Unito, Francia, Scozia, Irlanda, Danimarca, Stati Uniti, Svizzera, Belgio, Austria, Germania, Azerbaigian, Romania. «Quello di Fano Jazz The Sea è un pubblico di qualità che si ferma in città per un minimo di tre giorni, con evidenti ricadute per il settore ricettivo, per il valore di immagine e, di conseguenza, promozionale», specifica Adriano Pedini, «Non va poi dimenticato che nelle strutture ricettive sono stati ospitati dal Festival 100 fra musicisti, giornalisti e operatori del settore».
Anche sotto il profilo artistico la sfida è stata vinta, con menzione di merito ai concerti di Ana Carla Maza, Tigran Hamasyan e dei Bad Plus: «È stata un’edizione segnata da qualità artistica con proposte sempre più legate alla contemporaneità; dal coinvolgimento dei giovani sia come attori della proposta culturale, sia come pubblico; da un sempre maggior impegno verso la sostenibilità e responsabilità sociale con il Green Jazz Village; da un consolidato rapporto con tutta la città; da un’attenzione particolare anche alla qualità della gestione generale», conclude il Direttore Artistico di Fano Jazz By The Sea.
Diffusa è stata, inoltre, la visibilità sulla stampa nazionale e regionale, anche con tre servizi andati in onda sul Tg Rai delle Marche e un servizio sui GR di Radio RAI; notevole il riscontro sui social, grazie ad un intenso lavoro di comunicazione svolto da un rinnovato team di giovani impegnati nel Digital Marketing. Su Facebook si sono raggiunti 23.722, follower con 25.523. “like” alla pagina 4.593.597 sono gli utenti unici coinvolti nella comunicazione in Italia ed Europa.
Tra le attività collaterali merita una menzione soprattutto quello che è ormai divenuto uno dei segni distintivi di Fano Jazz By The Sea: il Campus Musicale, che ha portato alla costituzione dell’Orchestra Mosaico coinvolgendo 110 elementi tra giovani e giovanissimi musicisti, alcuni dei quali stranieri, sotto la guida di 20 maestri preparatori. Sono sati 6 giorni di laboratori, studio delle partiture, prove di sezione, prove d’orchestra; un’importante esperienza formativa che ha trovato il suo sbocco naturale nell’applauditissimo concerto finale.
A tante soddisfazioni, Adriano Pedini accompagna una riflessione finale: «Un festival così complesso, con l’aumento di tutti i costi dell’organizzazione generale, doppi e in molti casi tripli, avrebbe bisogno di maggiori risorse, anche solo per mantenerne l’alto livello qualitativo. Risorse che, in virtù di un meccanismo di attribuzione, sicuramente potranno far aumentare i contributi provenienti da Ministero della Cultura e dalla Regione Marche, generando ulteriori ricadute economiche significative».
Non resta, dunque, che segnarsi in agenda l’appuntamento con la XXXIII edizione di Fano Jazz By The Sea: 26 luglio al 3 agosto – 2025.
