MARCHE – Con l’avvicinarsi dell’esodo estivo, torna a riproporsi l’emergenza relativa alla sostituzione delle bombole a metano installate su decine di migliaia di autovetture e Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino torna a far sentire la sua voce contro i disservizi alle imprese ed ai loro utenti.
Il problema non è nuovo, ma questa volta esce dai confini locali e investe il livello organizzativo nazionale. Già in questi giorni sono numerosi gli Autoriparatori che non sono riusciti a sostituire presso il centro ENI di Jesi le bombole a metano smontate dalle autovetture dei loro clienti per essere sottoposte a processo di revisione.
Confartigianato si è attivata subito appurando che tali disservizi questa volta non sono attribuibili ad enti locali, ma al fatto che gli impianti di Bologna e Latina stanno accumulando ritardi e non riescono a soddisfare le richieste, costringendo gli utenti di tutto il centro Italia a rivolgersi al Centro di Jesi che, pur mantenendo la produzione ai massimi previsti (2 linee e circa 700 bombole al giorno), non riesce a sua volta a dare risposte tempestive.
‘Abbiamo ricevuto garanzie dalla Motorizzazione che il loro impegno nel fornire ingegneri per le procedure di revisione sarà continuo anche in questo periodo’, spiega Luca Bocchino, responsabile Autotrasporto e Impianti di Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino. ‘Il centro Eni di Jesi, da parte sua, ci ha assicurato il rafforzamento dell’attività ricorrendo agli straordinari e con l’apertura nelle giornate di sabato. Le nostre officine stanno avvisando i clienti con le bombole in scadenza, ma ovviamente stiamo ricevendo forti proteste soprattutto viste le partenze per le ferie dei cittadini e viste le programmazioni aziendali’.
Le Marche sono una delle regioni Italiane con il più alto tassi di motorizzazione ibrida a metano.
Se in Italia la quota media di veicoli a metano sul totale del parco circolante è pari al 2,1%, a livello regionale le Marche raggiungono il 10,4% di mezzi a metano. Spostando l’analisi a livello provinciale, emerge che la provincia italiana con la maggior quota di veicoli a metano sul totale è Macerata (12,6%), seguita da Ancona (12,4%) e Fermo (11,9%).
‘Tutto il fabbisogno regionale ovviamente pesa sul centro di Jesi e di conseguenza le nostre officine e i loro utenti vengono penalizzati moltissimo non potendo soddisfare la domanda di servizi. I danni oltre che sugli utenti pesano sulle imprese del settore che sono costrette a tenere ferme e smontate nelle proprie officine migliaia di auto senza poter lavorare’, prosegue Bocchino.
Nelle Marche sono 2.000 circa le officine e 5.000 gli addetti interessati dal problema. 20.000 gli utenti coinvolti.
‘È necessario tra le soluzioni da adottare sul breve periodo che la Motorizzazione, come ci ha garantito, assicuri la presenza costante degli ingegneri anche in orario straordinario e il sabato per sostenere i livelli delle revisioni. Inoltre, vanno richiesti maggiori approvvigionamenti di nuove bombole da parte dell’azienda FABER, monopolista del settore. Infine, ci stiamo muovendo presso la regione Marche perché intervenga con l’obiettivo di far garantire ai centri di Latina e Bologna un servizio più efficiente integrando il personale mancante’.