Lavori al traforo della Guinza, agli artigiani CNA la Regione assicura l’avvio entro dicembre

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PESARO – Entro dicembre, forse  già a novembre, dovrebbe partire il cantiere per i lavori di completamento del traforo della Guinza (5 chilometri e 960 metri), opera fondamentale della superstrada E78 Fano-Grosseto.  Lo hanno ribadito ieri all’Assemblea regionale della CNA al segretario CNA Marche, Moreno Bordoni e al presidente regionale, Paolo Silenzi, sia l’Assessore ai lavori pubblici della Regione Marche, Francesco Baldelli che il Commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli. Intervento poi confermato nel suo intervento conclusivo anche dal Governatore della Regione Francesco Acquaroli. L’appalto riguarda i lavori di completamento e di impiantistica del fornice già realizzato della Galleria, oltre alle opere di connessione della galleria alla viabilità esistente lato Umbria e Marche. I tratti stradali realizzati relativi a galleria e opere all’aperto, privi di opere di finitura e completamento, come si sa, non sono stati mai aperti al traffico. L’intervento rappresenta un importante asse di collegamento tra le Marche nord, Umbria nord e la provincia di Arezzo. Le attività ricomprenderanno le opere di collegamento con le viabilità esistenti, mediante la realizzazione di due intersezioni a rotatoria di connessione con la SP200, lato Umbria, e con la viabilità d’accesso all’abitato di Mercatello lato Marche, e interventi di adeguamento e ripristino su viabilità provinciali e comunali.

Ma si è parlato anche di altro nel corso dell’iniziativa della CNA incentrata sulle infrastrutture come ad esempio dell’isolamento delle Marche, ed in particolare della provincia di Pesaro e Urbino, che più di altre soffre la mancanza di collegamenti intervallivi. “Non bastasse l’annosa questione della Fano-Grosseto, secondo il presidente CNA di Pesaro e Urbino, Michele Matteucci – c’è anche il problema dei lavori di manutenzione della Contessa che stanno bloccando di fatto da mesi il transito da e verso l’Umbria. Un blocco che ha avuto ripercussioni pesanti sul movimento turistico di Fano e Marotta e che ha messo in difficoltà anche le nostre imprese nei collegamenti con l’Umbria”.

Ma l’isolamento della provincia più a nord delle Marche non è solo relativo alle strade. C’è anche il problema del porto di Pesaro che da tempo necessita di essere dragato e quello dei collegamenti ferroviari, soprattutto in direzione Roma, che soffrono della cronica inadeguatezza della linea Orte-Falconara. Nel suo intervento Acquaroli ha ribadito la sua contrarietà alla “bretella” ferroviaria nel nord delle Marche. Occorre che Rfi pensi ad un progetto di Alta velocità che riguardi l’intero tracciato delle Marche. E poi c’è l’annosa questione della Banda ultra larga. Siamo in ritardo per quanto riguarda la copertura delle Marche con la fibra. Nella nostra regione il 46,5 per cento del territorio è coperto dalla Banda Ultra Larga Ma solo un marchigiano su quattro (il 25,3 per cento) ha un abbonamento in Bul, percentuale che scende al 5,7 per cento se si fa riferimento agli indirizzi postali. Drammatica la situazione dei distretti industriali. In Italia, secondo una elaborazione del Sole 24 Ore su dati Istat e Agcom, la copertura della banda ultra larga nella versione più performante in Ftth è sotto l’1 per cento in 52 distretti su 141. Nelle Marche sono sette i distretti con copertura inferiore all’1 per cento tra questi ben quattro sono in provincia di Pesaro e Urbino: Pergola, Cagli, Urbania e la stessa Urbino. “Telemedicina, commercio on line, artigianato digitale – conclude Michele Matteucci – dipendono dalla velocità di collegamento e su questo occorre un grande sforzo perché siamo indietro e in certe zone interne delle Marche, altro che fibra, neanch ei cellulari riescono a collegarsi perché non c’è campo”.

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