Scarichi industriali abusivi a Bellocchi di Fano: sequestri e sanzioni

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FANO – La Guardia Costiera, sotto lo stretto coordinamento della Procura della Repubblica di Pesaro, ha concluso un’articolata attività di polizia ambientale finalizzata alla tutela del mare e del litorale pesarese mediante la ricerca di scarichi abusivi confluenti in mare e la prevenzione di illeciti in materia di rifiuti. 

Le indagini, svolte in un arco temporale di circa sei mesi, si sono concentrate nelle zone costiere di competenza del Compartimento Marittimo di Pesaro e hanno fatto emergere l’esistenza di diversi stabilimenti industriali che operavano in maniera non conforme rispetto alle relative autorizzazioni ambientali rilasciate. 

In particolare, le attività investigative poste in essere – le quali sono state principalmente mirate all’individuazione di eventuali scarichi industriali abusivi che insistono nella zona industriale Bellocchi del Comune di Fano (PU), posta in prossimità del canale Albani e del fiume Metauro – ad oggi hanno registrato circa sessanta tra controlli ispettivi, ricognizioni, sopralluoghi, acquisizioni documentali, campionamenti.  

I controlli posti in essere e i campionamenti effettuati, con il supporto dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale di Pesaro, hanno consentito di accertare diversi illeciti in materia ambientale (scarichi abusivi di acque reflue industriali, mancato rispetto della normativa in materia di acque meteoriche di dilavamento dei piazzali industriali, depositi incontrollati di rifiuti, sforamento valori tabellari di scarico, altro). 

Sequestrati in totale oltre 11.0000 metri quadrati di aree aziendali ubicate presso i corpi idrici che si immettono in mare, interessate dal mancato rispetto della normativa ambientale. Individuati i soggetti responsabili delle violazioni che sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria.

Dalle indagini di polizia giudiziaria svolte conseguiva l’avvio delle procedure amministrative, mediante segnalazione agli Enti competenti, finalizzate alla bonifica dei siti inquinati. In talune fattispecie sono state avviate le procedure previste dal Testo unico ambientale, mediante prescrizione impartita alle ditte interessate.

Complessivamente, sono state elevate sanzioni sul piano amministrativo per circa 40mila euro

La Procura della Repubblica e la Guardia Costiera, nel tracciare un bilancio delle operazioni condotte, hanno evidenziato come il costante impulso e le sinergie attivate sul piano amministrativo, abbiano consentito, tra l’altro, l’avvio della messa in pristino di aree di notevole estensione, ubicate in zone sensibili e di particolare pregio naturalistico. 

I controlli di polizia marittima da parte della Guardia Costiera proseguiranno costantemente, a tutela dell’ambiente e del mare, anche nei prossimi mesi.

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