FANO – Al termine di un’approfondita istruttoria, la Regione Marche ha espresso oggi parere negativo alla realizzazione di un impianto agrivoltaico di 45 ettari, per una potenza di oltre 28 megawatt da ubicare in un terreno agricolo nel Comune di Cartoceto (PU).
Le motivazioni espresse dall’ufficio regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sono molto chiare: l’impianto si inserisce in un contesto a forte vocazione agricola di qualità e la sua realizzazione comporterebbe di fatto, nonostante un parziale mantenimento dell’attività agricola, uno stravolgimento dell’attuale vocazione con ripercussioni anche economiche che non si possono escludere in questa fase; non è possibile escludere impatti negativi significativi sugli aspetti geomorfologici, idrogeologici ed idraulici che rischiano di compromettere la sicurezza dell’impianto e soprattutto della popolazione; sono da attendersi impatti negativi in termini di frammentazione del territorio ed interruzione della connettività ecologica, con sottrazione effettiva di habitat; non è possibile escludere impatti negativi significativi per la popolazione in merito al rumore ed elettromagnetismo; l’impianto è visibile da numerosi punti di osservazioni inclusi abitati storici e che la sua realizzazione comporterebbe una forte alterazione del paesaggio percepito, non essendo applicabile efficaci misure di mitigazione per un impianto di tali dimensioni in quella localizzazione.
“Il parere della Regione – spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Stefano Aguzzi – che non è vincolante, è stato richiesto dal Ministero della Transizione Ecologica (MITE) che gestisce il procedimento per questa realizzazione. Anche la VIA sarà valutata da una commissione nazionale e la decisione sarà presa dalla Presidenza del Consiglio. Abbiamo trasmesso nei tempi dovuti il parere al Ministero dopo sopralluoghi e tavoli tecnici con i soggetti interessati e con il contributo di Arpam e Genio Civile Marche Nord. Siamo giunti alle stesse conclusioni dei due Comuni interessati dalla portata dell’impianto, Cartoceto e Fano. Una superficie troppo impattante sotto ogni punto di vista. Mi auguro che i territori e la Regione possano essere coinvolti nel percorso: noi terremo alta l’attenzione e vorremmo che si arrivi a un diniego finale da parte degli organi nazionali preposti”.