FANO – “Basta guardare l’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, per vedere che vengono portate in discussione le mozioni della minoranza presentate a luglio, mentre quelle della maggioranza, che riportano gli stessi argomenti, sono state presentate in questi ultimi giorni. La cosa più assurda, e non è la prima volta che accade, è che le mozioni della maggioranza copiano nella sostanza quelle della minoranza e come da copione, pur avendo gli stessi contenuti, le loro verranno approvate e le nostre non saranno accolte Però, non c’è peggior cosa di portare avanti cose copiate, perché perdono la natura e l’ispirazione di chi ha avuto l’idea.”
“A questo punto, ci chiediamo dove sono le idee della maggioranza e dove è andata a finire quella predisposizione alla condivisione degli argomenti di cui tanto auspicava il sindaco Seri. In quel messaggio di collaborazione lanciato all’inizio della legislatura, ci abbiamo creduto fin dall’inizio, tant’è che personalmente mi sono speso a discutere, con Cristian Fanesi e Rosetta Fulvi, sul predisporre una mozione unica da presentare sulla questione urbanistica. Dopo mesi di condivisione delle idee, Fanesi ha presentato una mozione praticamente simile, mentre la Fulvi ha sempre annuito alla collaborazione svincolandosi sempre da un confronto diretto.”
“Scendendo nel particolare dei contenuti, e per capire il senso di tutto ciò, proprio in quest’ultimo argomento sull’urbanistica, la mozione da noi presentata lo scorso luglio prevede obiettivi e strumenti di attuazione attraverso un piano intercomunale per realizzare una complanare, per collegare il territorio da Pesaro a Senigallia, portare il traffico fuori dal centro abitato ed incentivare l’utilizzo di mezzi per il trasporto collettivo ed alternativo a quello su gomma con i trasporti pubblici ed il collegamento di piste ciclopedonali in sicurezza, prevedendo parcheggi di scambio.
Altro obiettivo del piano intercomunale, è quello di far convivere i luoghi strategici accentratori sul territorio da più comuni, in quanto non è pensabile che ogni comune realizzi una piscina, un teatro o altra struttura strategica e pertanto, è più lungimirante, ed economicamente sostenibile, coordinarsi e condividere le strutture rilevanti.
Affiancato a questo, dovrà essere rivisto e non annullato, il piano regolatore per adeguarlo all’attuale e futura esigenza del territorio, attraverso piani particolareggiati per il centro storico da collegare e coordinare con il lungomare e per le località ed i quartieri per dargli una nuova funzione e completarla dei servizi mancanti, in quanto si trovano abbandonati dalle scelte ed obiettivi di sviluppo e servizio. Inoltre si dovrà andare incontro a quei cittadini, che si trovano a pagare le imposte sulle aree rese edificabili ed oggi praticamente impossibilitate a creare reddito.”
“Altro argomento è quello del l’attivazione degli interventi, che dovranno avvenire non solo attraverso risorse comunali che sono oramai praticamente inesistenti, ma con opportunità che potranno venire in evidenza come fondi europei, accordi pubblico/privati ecc… Altro importante strumento per la reperibilità delle risorse, rappresenta la possibilità di trasportare l’edificabilità, che si andrà ad escludere a coloro che lo richiederanno, in altre aree, alle quali proprietà, potrà essere chiesto di compensare a tale vantaggio, la realizzazione di opere e servizi pubblici come la sistemazione dei fossi scolmatori, marciapiedi, piste ciclabili, ecc… in poche parole, di prevedere una forma di fiscalità alle aree edificabili per le quali, il vantaggio non deriva dal merito del privato, ma da una volontà dell’amministrazione a rendere edificabile o meno un’area, che distribuirà attraverso questa formula, tale vantaggio non solo al singolo, ma a tutta la collettività. Questo metodo, oltre ad essere utilizzato nella confederazione elvetica, viene accennata anche nella nuova legge urbanistica, in discussione dal governo centrale.”
“Essendo l’argomento complesso, ed altrettanto esteso, non può essere scopiazzato con il tentativo di avere lo stesso spirito di chi lo ha promosso. Di contro, dopo quattro mesi, la maggioranza, in accordo con il presidente del consiglio (che dovrebbe tutelare l’imparzialità) ed in prossimità del consiglio comunale, per discutere il tema urbanistico e dopo aver appreso i contenuti della nostra mozione, ne presenta una simile, inserendo in modo generico gli obiettivi di coinvolgimento delle due vallate, con il piano particolareggiato del centro storico, senza capire quale debbano essere le nuove funzioni con il probabile intento di prendersi tutti i meriti dell’idea, fare bocciare la nostra mozione ed approvare la loro.”
“Ritengo questo comportamento, un modo vecchio di fare politica, rivolgendo soprattutto il messaggio, a coloro che sono giovani e si sentono Renziani, ma che in realtà sono già vecchi dentro, perché ancorati ad un sistema un centro sinistra, chiuso ai sistemi di partito, che prende comandi dall’alto, e che anziché pensare ad attuare soluzioni valide per la città, pensa alla campagna elettorale e spende belle parole senza contenuti e senza portarne dimostrazione nei fatti.”
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Aramis Garbatini
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