Il Personale della Polizia di Stato, il 21 e 22 ottobre scorsi, al termine di un’articolata attività d’indagine, ha dato esecuzione a tre provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di altrettanti cittadini italiani, una donna e due uomini, di età compresa fra i 37 e 52 anni, originari di Messina, già noti alle Forze dell’Ordine, responsabili di truffe, consumate in maniera seriale su tutto il Territorio Nazionale, in danno di persone anziane.
L’operazione, condotta dalla Squadra Mobile di Pesaro, prendeva avvio da una truffa consumata in questo Capoluogo nel mese di ottobre 2013.
Nella circostanza una donna, elegantemente abbigliata, avvicinava in una via del centro storico una 78enne del posto e simulando un accento straniero, qualificandosi come cittadina svizzera, le chiedeva indicazioni circa l’ubicazione dello studio di un fantomatico dr. Martino di professione medico, al quale avrebbe dovuto consegnare la somma di 150mila euro, relativa ad un lascito testamentario.
Il raggiro veniva completato dall’intervento di un complice che, fingendosi un passante, anch’egli ben vestito e con modi eleganti, asseriva di conoscere il medico in questione il quale, a suo dire, era però da poco deceduto. La sedicente straniera, manifestando l’intenzione di procedere comunque ad effettuare il lascito mediante un deposito presso un notaio, convinceva l’ignara vittima ad anticipare il contante, alcune migliaia di euro prelevati dal suo conto in banca, per coprire le spese dalla relativa pratica, invogliandola con la promessa di un compenso. Quindi, una volta ottenuto il denaro, con una scusa si allontanava assieme al correo, lasciando la vittima a mani vuote.
Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Pesaro, che nella circostanza si avvaleva anche della collaborazione delle Squadre Mobili di Messina e di Gorizia, consentivano di identificare gli autori della truffa ed un terzo soggetto loro complice, che nell’episodio avvenuto a Pesaro aveva svolto la funzione di palo e di ricondurre al sodalizio decine di truffe consumate con le medesime modalità in diverse regioni della Penisola.
Sulla base delle risultanze dell’attività investigativa l’Autorità Giudiziaria pesarese emetteva provvedimenti di custodia cautelare degli arresti domiciliari a carico dei citati tre soggetti che venivano rintracciati in Messina.
Nella circostanza si richiama l’attenzione dei cittadini circa la necessità di usare sempre il massimo della prudenza nel rapportarsi con persone sconosciute che, a vario titolo, richiedono denaro od altri beni di valore, seppur apparentemente presentandosi con tutte le credenziali del caso e di non esitare a richiedere l’intervento delle Forze dell’ Ordine in caso di dubbio.