PESARO – Il bagno di Capodanno è un rito abituale a cui i temerari delle gelide acque non rinunciano. Nonostante la situazione pandemica abbia impedito per il secondo anno consecutivo l’afflusso di migliaia di persone sulla spiaggia per sostenere ed ammirare i coraggiosi sfidanti del mare, l’evento si è tenuto ugualmente.
Sempre nel rispetto delle regole anti contagio, in orari sfalsati e in piccoli gruppi, se non in solitaria per non creare assembramenti, gli appassionati – seppur in misura ridotta rispetto agli scorsi anni -, hanno affrontato il freddo ritrovandosi nei pressi della rotonda Bruscoli.
Durante la mattinata, i più coraggiosi si sono tuffati con la speranza di ritornare a vivere la calda atmosfera degli anni scorsi.
Promotore dell’iniziativa Alessandro Bischi che, insieme alla collaborazione ventennale di Simone D’Angelo e tanti altri amici, dal 1995 porta avanti la tradizione del bagno d’inverno degli “Omaccioni“, soci della Società sportiva Canottieri di Pesaro, organizzatori sin dagli anni settanta del tuffo del primo giorno dell’anno, segno di buon auspicio.
Oltre ai pesaresi, presente anche qualche fanese abituato a vivere il mare anche nella stagione invernale.
In costume come in estate, uomini e donne si sono tuffati nonostante la temperatura dell’acqua fosse intorno agli otto gradi e quella esterna alquanto rigida.
“Un’emozione unica e indescrivibile. Una doccia ghiacciata e un’adrenalina che mette voglia di ributtarsi”, è stato il commento di una ragazza che per la prima volta si è tuffata nel lungomare pesarese.
Una tradizione, una magia ed un sentimento quella del mare d’inverno che si ripete annualmente per pochi privilegiati.
Cristiana Guerra