FANO – Nel giorno del 75esimo della Liberazione dal nazifascismo, alle ore 10.30, si è svolta una cerimonia istituzionale, trasmessa in diretta da Fano TV, all’ingresso del Municipio di Fano. L’emergenza Covid19 ha imposto necessariamente una rimodulazione radicale dell’iniziativa che il Comune aveva programmato per l’occasione.
La cerimonia, senza pubblico, ha previsto la deposizione di una corona presso la lapide che ricorda il partigiano fanese Giannetto Dini (fucilato a 17 anni), in onore dei caduti della Resistenza. Erano presenti il Sindaco Massimo Seri e il Presidente provinciale ANPI Paolo Pagnoni insieme al Presidente del Consiglio comunale, all’Assessore alla Memoria e alle associazioni combattentistiche e d’arma.
Ecco il discorso del sindaco Massimo Seri:
“Quest’anno stiamo vivendo un 25 aprile diverso, come non lo avevamo forse mai vissuto prima.
Se l’emergenza Covid ci allontana dal punto di vista fisico, mente e cuore si avvicinano in una unione di intenti e di valori che mai come oggi vede l’Italia così unita e solidale.
Per questo, seppur in sobrietà e con tutte le precauzioni, vogliamo comunque celebrare questa data storica, come amministrazione ma soprattutto come Città, unita e responsabile.
Città, quella di Fano, che 75 anni fa non si piegò alla dittatura, ai soprusi, alla violenza, ma che seppe lottare con tenacia per difendere i propri diritti -in primis quello della libertà- e che oggi si trova di nuovo a dover combattere su un altro fronte, in una trincea “invisibile” ma altrettanto violenta e impietosa.
All’epoca Fano ebbe i suoi “eroi partigiani”, che in nome di preziosi ideali dedicarono la loro vita pur di difenderci e permetterci di essere qui, oggi , persone libere di pensare e agire. Ora i nostri eroi sono tutti coloro che, nonostante l’emergenza sanitaria mondiale che stiamo vivendo, non si sono mai tirati indietro verso il proprio lavoro, anche quando questo diventava pericoloso per la propria salute.
O come tutti quei volontari che, anche adesso, si sono messi a disposizione del prossimo con profondo senso di abnegazione.
Questo 25 aprile lo vorrei dedicare a loro ed invitare tutti i cittadini a ricordare gli eroi del passato così come quelli del presente.
Ecco, in ogni epoca la storia presenta alle persone le sue difficoltà, le sue piccole e grandi guerre da combattere.
Sono consapevole che il momento è per noi tutti di estrema sofferenza e fatica, sotto ogni aspetto umano – fisico, economico, sociale- ma non possiamo e non dobbiamo arrenderci! Anche noi siamo chiamati a combattere e dobbiamo farlo ripensando a coloro che quasi un secolo fa sono morti per difendere gli stessi valori che ancora oggi consideriamo imprescindibili e che ci rendono donne e uomini liberi e migliori.
L’invito che voglio infine farvi oggi è quello di non sprecare la libertà conquistata con il sacrificio delle giovani generazioni che ci hanno preceduto, ma di difenderla e farla fiorire ancora e di nuovo per tutte le generazioni che verranno”.