FANO – Il consigliere comunale di Fano, Davide Delvecchio, prende posizione in maniera decisa contro il progetto di realizzazione di un sistema di accumulo di energia elettrica BESS (Battery Energy Storage System) nella zona agricola di Carrara di Fano, definendolo “pura follia” e chiedendo interventi immediati al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
“Non è tollerabile che 186 container pieni di batterie vengano collocati in un’area rurale di pregio, lontano da ogni logica di pianificazione urbanistica. Queste strutture devono essere installate in aree industriali, come le zone industriali di Bellocchi e Lucrezia, già attrezzate per ospitare opere di questa natura e situate a breve distanza dalla zona proposta,” dichiara Delvecchio.
Per questo motivo ho presentato come Consigliere Comunale e come cittadino residente nell’area oggetto dell’intervento, 5 osservazioni all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio con accertamento della conformità urbanistica e dichiarazione di pubblica utilità dell’opera BESS che scadeva il 30.11.2024:
Criticità principali
- Impatto devastante sul paesaggio rurale
- L’area individuata è agricola, con vincoli paesaggistici e produttivi, e priva di destinazione edificatoria. Il progetto di collocare una centrale composta da centinaia di container in questa zona rappresenta un oltraggio al territorio e ai cittadini.
- Collocazione impropria
- Le strutture proposte appartengono a una tipologia industriale e non possono essere autorizzate in piena campagna. Le zone industriali di Bellocchi e Lucrezia sono pronte e più idonee a ospitare impianti di questa portata, rispettando così il tessuto ambientale e sociale della città.
- Mancanza di trasparenza della società proponente
- La BESS Fano Srl, società proponente, risulta inattiva, senza dipendenti e priva di garanzie finanziarie e nella stessa situazione è la società proprietaria BENNY Energia srl. Questa incertezza è inaccettabile per un’opera che richiede investimenti e responsabilità di lungo termine. Entrambe le entità sono domiciliate presso un indirizzo in ROMA che ospita centinaia di altre società, sollevando ulteriori dubbi sulla solidità economica necessaria per l’investimento.
- Conflitto con infrastrutture e normative
- Il progetto interferisce con infrastrutture esistenti, come il gasdotto Snam Rete Gas, e viola la normativa regionale (L.R. Marche n. 4/2024) che tutela le aree agricole di pregio, non idonee per impianti di accumulo energetico.
Sollecitazione al Ministero
Il consigliere Delvecchio ha annunciato di aver inviato una formale sollecitazione all’avvocato Maria Rosaria Mesiano, Dirigente della Divisione IV – Infrastrutture Energetiche presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, per richiedere una revisione completa del progetto.
“Mi rivolgo direttamente al ministro Gilberto Pichetto Fratin: non possiamo accettare che opere di questa rilevanza vengano approvate senza considerare le implicazioni ambientali e territoriali. È necessario un intervento chiaro e deciso per tutelare il nostro paesaggio, le nostre risorse agricole e il futuro della nostra comunità,” afferma Delvecchio.
Richieste chiare e non negoziabili
- Il trasferimento immediato del progetto in aree industriali già predisposte.
- Un’indagine ministeriale approfondita sulla società proponente e sulla sostenibilità del progetto.
- Un impegno concreto a rispettare le normative ambientali e urbanistiche vigenti.
“Carrara di Fano non sarà mai un deposito per progetti mal pianificati e irrispettosi del territorio,” conclude Delvecchio.